sabato 29 aprile 2017

Milly Carlucci e Maria De Filippi, le rivali del sabato sera: così distanti, così simili…



Raramente sono d’accordo con Aldo Grasso. Anzi…raramente ho trovato gli articoli di Grasso critica televisiva. Non è che i suoi articoli trabocchino di analisi. Ma ciò che ha scritto nei giorni scorsi su Milly Carlucci l’ho trovato convincente.

Non vedo Ballando con le stelle ma manco Amici (guardo solo qualche video), ma ciò che scrive sulla conduttrice del sabato sera di Rai1 mi pare centrato considerando ciò che leggo en passant nel web.
Ho anch’io l’impressione che la Carlucci viva per i dati di ascolti. La sua “rivale” Maria De Filippi, che ha sconfitto solo in un’occasione qualche settimana fa, lo sa e, infatti, non perde occasione per mandarle frecciatine. Tramite intervista al Fatto Quotidiano.

A quanto pare, la Carlucci si sta “defilippizzando”. Condivido soprattutto questa osservazione di Grasso: Milly Carlucci ha imparato da Maria De Filippi come si

Aldo Grasso: L’eterno sorriso di Milly e le liti di «Ballando» per l’audience



da: Corriere della Sera

Il problema del programma del sabato sera su Rai1 è la sua conduttrice. Che, anno dopo anno, si è defilippizzata puntando a una sola cosa: l’audience

Una breve pausa, giusto il tempo di sbollire lo stupore. Mi spiace, ma ora ne sono certo. La più grossa delusione di Rai1 è «Ballando con le stelle», quello che dovrebbe essere il varietà classico del sabato sera! Lasciamo perdere la stucchevole lite fra Alba Parietti e Selvaggia Lucarelli. Un tempo la si sarebbe definita una zuffa fra lavandaie, scelte apposta perché le lavandaie di San Frediano non ci sono più e così offendiamo solo un ricordo letterario. Però le argomentazioni, il tono, il clima sono quelli. Selvaggia: «Io vorrei che parlasse lei, visto che scrive di me tutta la settimana. Dice che mi faccio dei fake per andare su Facebook a insultarla». Alba: «Bisognerebbe partire dall’era paleozoica per dirti cosa sei». «Mi scrive acida, frustrata, non fai abbastanza l’amore», aggiunge la Lucarelli. E non c’è più nulla di aggiungere. Lasciamo perdere la trovata di invitare Morgan, allontanato da Canale 5, solo per fare dispetto alla concorrenza e per un pugno di audience in più, che poi non è arrivato.

Il problema principale di «Ballando con le stelle», ne sono convinto,

mercoledì 26 aprile 2017

Ecco come Alitalia è diventata un pozzo senza fondo



da: http://www.agi.it/ - di Francesco Russo

Conto alla rovescia per il salvataggio di Alitalia. Il terzo in meno di dieci anni. La crisi della compagnia di bandiera sembra diventata ormai un fenomeno periodico, destinato a ripresentarsi a cadenze regolari, senza mai riuscire a trovare una soluzione definitiva.

Nel 2008 era stata la volta dei "capitani coraggiosi", come erano stati definiti gli imprenditori che, nel nome della salvaguardia dell'italianità, erano stati convinti a rilevare Alitalia per scongiurarne una fusione con Air France. Sei anni dopo l'azienda si sarebbe ritrovata di nuovo sull'orlo del fallimento e, ironicamente, un matrimonio con il vettore transalpino sarebbe tornata in agenda come l'opzione migliore per salvarla.
Alla fine, mentre i francesi continuavano ad accaparrarsi gioielli di famiglia del capitalismo italiano, la spuntarono gli emiratini di Etihad, con buona pace dell'italianità, dopo una trattativa faticosissima. La terza incarnazione di Alitalia spiccò il volo, tra grandi speranze, il 1 gennaio del 2015. Un anno e mezzo dopo la compagnia perdeva di nuovo mezzo milione di euro al giorno, lamentava il suo nuovo presidente, Luca Cordero di Montezemolo. A trasformare Alitalia in una Cariddi che inghiotte capitali pubblici e privati con rapidità travolgente

martedì 25 aprile 2017

Amici 2017: video, Thomas in Cigarettes and Coffee



Elezioni presidenziali francesi: I Macron, il cassonetto dei bavosi e noi perversi alla finestra




da: http://www.glistatigenerali.com/ - di Francesco Francio Mazza

Al tempo diciassettenne, mi infilai tutto solo nel cine dove si proiettava «Il ragazzo e la quarantenne» (1971), le cui due parti in commedia ricalcavano perfettamente i nostri sogni erotici dell’epoca: noi pischelli alla caccia della maturità, con annessi e connessi su cui sorvolerei perché tanto sapete già tutto. Aggiungo solo che il film era dolce e persino rassicurante nel suo sguardo borghese perché alla fine lei rientrava giudiziosamente a casa dal marito. Due sole cose sull’epoca: la prima è che per tratteggiare una quarantenne nel ’71, la critica la definiva “ancora bella” e oggi non si sa se ridere o piangere, la seconda – del tutto personale – è che il mito della quarantenne per me è rimasto intatto, granitico, militarmente fermo. Altra storia e altro spessore, sempre nel ’71, fu l’imperdibile e drammatico «Harold e Maude» di Al Ashby, dove un 18enne s’innamorava di Maude ormai prossima agli ottanta. Ne nacque una storia a cui Maude pose fine con la fine volontaria della sua esistenza, giudicandola ormai al capolinea. Il 1971, quarantasei anni fa: erano già abbastanza avanti, non vi pare?

Questo per dire che tutta la produzione “intellettuale” di queste ore sui social e sui

Il 25 Aprile dimenticato: che cosa accadde davvero a Piazzale Loreto



da: http://www.glistatigenerali.com/ - di Francesco Francio Mazza

Quando andavo a scuola mi ero sempre chiesto perché il cadavere di Mussolini fosse stato appeso in Piazzale Loreto.

Perché un atto di violenza simile? E perché in Loreto e non in Duomo, o in un altro luogo ben più simbolico per celebrare la fine del regime? Da adulto ho poi letto della strage di Piazzale Loreto dell’estate del 1944, una di quelle cose su cui dovrebbe fondarsi la nostra coscienza civile e che invece non viene neppure insegnata nelle scuole.
L’8 agosto 1944 un camion tedesco esplode in viale Abruzzi. L’attentato è molto strano, perché ferisce solo di striscio un soldato nazista, ma costa la vita a ben sei civili milanesi di passaggio. Ad ogni modo, i tedeschi ordinano la rappresaglia.
La mattina del 10 agosto, quindici ragazzi di età inferiore ai 30 anni e detenuti per motivi politici vengono prelevati dal carcere di San Vittore, portati in piazzale Loreto e affidati alla brigata fascista Ettore Muti.
Ora: la storia di Ettore Muti e della brigata che porta il suo nome è altra cosa che andrebbe insegnata nelle scuole – perlomeno a Milano.

lunedì 24 aprile 2017

Amici 2017, dopo Morgan: la “dimostrazione” di Maria De Filippi porterà Mike Bird in finale?



Che Amici non sia così “chiaro” “trasparente” “innocente”. Che non tutto avvenga secondo il giudizio critico, oggettivo e imparziale. Che il regolamento non sia chiaro, preciso e non si presti a interpretazioni e cambiamenti alla “bisogna”. E’ poco ma sicuro…

Leggo da “Il vicolo delle news” che un paio di settimane fa, un’autrice del programma ha pubblicato un'immagine nella quale si vedevano le foto dei ragazzi che partecipano al serale. Alcuni erano a testa in giù. Quelli già usciti. Tra le immagini c’era quella di Mike Bird. Come dire: questa sera tocca a lui?

Poiché la De Filippi non vuole che si creda che non sia più vergine (in senso professionale, s’intende), poniamo pure che quell’immagine a testa in giù di Michele Merlo alias Mike Bird non significasse nulla, ecco che però s’innesca il “cambiamento” nel programma.

Si parte con il “tutti contro uno” e viene fatto fuori Morgan. Sia chiaro. Morgan ha delle responsabilità. Neppure lui è vergine in senso professionale. Ma quello organizzato da De Filippi è stato appunto un “tutti contro uno”. Basta vedere pochissimi momenti di quella puntata per averne oggettiva dimostrazione.
Fuoco incrociato che Morgan si è cercato. Accettando di andare ad Amici, fingendo o non capendo con chi avesse a che fare. Cioè con la signora Fascino.

sabato 15 aprile 2017

Buona Pasqua.....


Amici 2017: toh....Morgan si è accorto che Maria De Filippi non ama i regolamenti scritti



In un’intervista a Michele Monina, Morgan ha dichiarato: “Nei talent che ho frequentato prima di questo c'erano dei regolamenti scritti, qui invece non c'è un regolamento. Non c'è il regolamento, l'ho chiesto più volte: ‘Ma dov'è il regolamento?', non esiste. Quindi, già siamo in una zona molto strana".

Come si suol dire, meglio tardi che mai…
Marco Castoldi in arte Morgan ha colto ciò che alcuni (pochissimi) hanno capito e scritto (pochissimi) da anni…molti anni…Che Amici non ha un regolamento. I meccanismi della signora Fascino, all’anagrafe: Maria De Filippi, non lo prevedono. O meglio: c’è una roba contorta che si usa alla “bisogna”, cioè strumentale a far sì che in finale ci arrivino i prescelti di case discografiche e Maria De Filippi. Perché Maria De Filippi ha un nervo scoperto: non vuole che si pensi, dica e scriva, che Amici è una fabbrica di illusioni. Vuole che dal suo programma esca un numero maggiori di contratti rispetto a qualsiasi altro talent o presunto tale. Ergo: deve tenere tutto sotto controllo anche tramite pseudo regolamenti che non consentono in modo trasparente e lineare di capire come si svolge il concorso per aspiranti artisti.
Conseguentemente, i meccanismi del programma devono essere sviluppati per far arrivare al serale e alla finale i “predestinati” da case discografiche e coach che si dilettano a fare i produttori. Compresi Emma Marrone (produttrice di Elodie che ha capito che era meglio per lei mollarla) e come Elisa e marito…

C’è una cosa che però Morgan non ha detto. Perché non l’ha ancora capita, lui che, in fatto di meccanismi televisivi non è una verginella?

mercoledì 12 aprile 2017

Amici 2017, un talent morto: un’idea per Maria De Filippi…



Morgan non è più ad Amici. Ho letto la dichiarazione della signora Fascino, all’anagrafe Maria De Filippi. Ho letto la tesi del Castoldi....Mi astengo dal trattare di questo teatrino che serve per risollevare un talent mediocre. Unico commento: non ho visto nulla del serale. Il livello è talmente mediocre che neppure Morgan mi induceva a guardare il programma. 
Ho visto però, dopo averne sentito parlare in positivo le performance di Thomas. Splendido in “Cigarettes and Coffee”. Il ragazzo “c’è”, ha stoffa. E’ pop, swing. Questa è l’ennesima dimostrazione che quando la stoffa c’è Morgan la vede e…la valorizza. 
Maria De Filippi e il suo clan di autori dovranno farlo fuori. Se arriva alla serata finale, Thomas rischia di vincere anche contro i due "predestinati" a giocarsi la vittoria: Riccardo e Federica.

Di seguito pubblico l’articolo di Michele Monina. Sottoscrivo la definizione che dà di Elisa che oggi ha scritto, replicando alle esternazioni facebook di Morgan, che in Amici lei si sente libera.
E come si potrebbe non crederle..Come darle torro….Lei è “libera” perché è funzionale al programma. E’ parte del meccanismo della signora Fascino e dei suoi autori. Se non capisce che significa, continui a fare musica. In questo è bravissima, nello scrivere il suo pensiero decisamente meno…perché alcuni concetti, seppuri espressi in corretto italiano, sono penosi. Ci fa o ci è su Amici?

Tornando all’articolo di Molina, il giornalista del Fatto Quotidiano ha così descritto Elisa: “come Biancaneve prepara la colazione ai suoi ragazzi con l’aiuto di uccellini cinguettanti e scoiattolini amorevoli”…. Questo è ciò che arriva di lei, artista che ha saputo gestire ottimimamente i The Kolors ma che non spicca certo quanto il “materiale” è di livello inferiore…però il marito fa il produttore..e in Amici è “libera” di scegliere chi fargli produrre…Perché sceglie lei, non certo il clan De Filippi. O no?



Amici 2017, un’idea per Maria De Filippi: via un protagonista a puntata e rimane solo lei, come Highlander. Così può salvare un talent morto
A questo punto, è un auspicio, c'è da augurarsi che esca di scena anche Ambra, ché meriterebbe ben altro palcoscenico di questo
di Michele Monina

Scrivere che i talent sono la morte della discografia, che sono i principali responsabili per la musica di merda che gira in questo periodo, che hanno sulla coscienza la carriera finita o più spesso mai nata di tanti ragazzi che volendo avrebbero pure potuto esprimere il proprio labile talento,

Massimo Gramellini: Gli amici di Morgan



Nel far notare che………per merito di Morgan si parla di Amici, programma televisivo che non sta suscitando attrattiva, interesse, se non…………………….nei bimbiminkia….riporto l’articolo di Massimo Gramellini. 
Eh…sì… Come scrive Gramellini: “in una sala da tè non puoi arrabbiarti se non ti servono una pinta di birra. Puoi scegliere di non metterci piede. Ma se ci vai, devi accettare il contesto”. Ecco. Marco Castoldi in arte Morgan non sa trovare quel punto di equilibrio che gli consentirebbe di gestire il contesto. Concendondosi qualche eccesso, ma rientrando per dimostrare che c’è anche altro in lui. Ed è quel qualcos’altro della sua personalità artistica che può far piacere il tè e la birra….

Massimo Gramellini: Gli amici di Morgan

da: Corriere della Sera

Morgan è familiare a tutti coloro che vorrebbero possedere la sua intelligenza e invece temono di avere il suo carattere. L’ultima è che si è licenziato da «Amici», la Canzonissima del ventunesimo secolo dove prestava pregiata opera di insegnante.
A offenderlo è stato l’ammutinamento dei suoi allievi, da lui pubblicamente definiti dei «bimbiminkia». «Amici» produce cantanti di batteria, è il fordismo applicato allo spettacolo. Il contrario dell’artigianato di lusso, dunque di Morgan.

venerdì 7 aprile 2017

Amici 2017: il “gran sacerdote” Morgan si prepara a “sgozzare” i giovani agnellini (?!)



Sì, Morgan avrà anche un ego ipertrofico ma l’autore di questo articolo li ha ascoltati anche solo una volta (il buon giorno si vede dal mattino) gli “agnellini” di Amici. Non gli è sorto il dubbio che oltre all’ego ipertrofico del Castoldi ci sia quel piccolo particolare della pochezza del “materiale”, cioè dei concorrenti del cosiddetto talent nonché “scuola”, prodotta dalla signora Fascino, detta Maria De Filippi..Mariiiaaahhh per i suoi fans.

Ciò premesso, come si fa a pensare a un percorso alla Gazzè per Mike Bird! Caso mai…ma proprio caso mai….un tale percorso, da farsi con bastone e cane per ciechi per evitare inciampi, cadute e conseguente interruzione del percorso, lo si poteva ipotizzare per Lo Strego..ma..certo...Morgan non poteva avere due "Gazzè" in squadra. Uno andava fatto fuori. E si sa..quando Morgan decide che uno dev'essere eliminato, lo fa eliminare.

Ma Mike Bird, comunque, ringrazi Morgan. Se non gli avesse dato dell’ignorante non avrebbe avuto momenti di visibilità, di “notorietà” in Google, che difficilmente avrà in futuro. E non per colpa dell’ego di Morgan..

da: http://www.ilfattoquotidiano.it/fq-magazine/televisione/

Amici 2017, così il Gran Sacerdote Morgan si prepara a “sgozzare” i giovani concorrenti-agnellini
Da un lato ci sono i blu di Elisa, che per la loro coach hanno solo parole di miele. Dall'altro i bianchi “allenati” da Morgan, che fanno tanta tenerezza: soffrono per il suo ego ipertrofico, ne subiscono le scelte e sembrano non capire la direzione esatta scelta per loro da chi li dovrebbe guidare e invece li sta rincoglionendo
di Domenico Naso

Incontrare i ragazzi di Amici di Maria De Filippi nel bel mezzo dell’esperienza del serale dice molto sulle dinamiche da talent show. Quest’anno, poi, le due squadre stanno vivendo un’esperienza diametralmente opposta, e lo spettro di atmosfere e sensazioni diventa ancora più completo.

Massimo Gramellini: In nome del Papa Re



da: http://www.corriere.it/

A volte, diceva Flaiano, mi vengono in mente pensieri che non condivido. Ieri il Papa ha messo alla porta un certo Eugenio Hasler, potente funzionario inviso a mezzo Vaticano (all’altro mezzo sta inviso il Papa). Lo ha licenziato in tronco, senza troppe spiegazioni, e nonostante una lettera implorante della mamma di lui. Perché anche i funzionari vaticani tengono una mamma. Nelle stesse ore l’ormai leggendario Tar del Lazio bloccava l’espianto di duecento ulivi del Salento, necessario per fare passare sottoterra il tubo di un gasdotto destinato a diventare anch’esso una leggenda, come tante opere irrealizzate, la cui memoria si tramanda di padre in figlio. Può darsi che il Papa abbia torto e il Tar del Lazio ragione: nell’Italia dei corsi, ma soprattutto dei ricorsi, l’infallibilità di quel tribunale è considerata dogma di fede. Non intendo entrare nel merito (conosco pochissimi gasdotti e nessun funzionario vaticano), ma solo proporre un rovesciamento dei ruoli. Con il Papa al posto del Tar, in un modo o nell’altro la sorte degli ulivi si sarebbe già decisa da tempo, e anche quella del tubo. Mentre, con il Tar al posto del Papa, il funzionario cacciato sarebbe

Depeche Mode: Policy of truth

giovedì 6 aprile 2017

Cosa può cambiare dopo l’attacco chimico in Siria




 
da:http://www.internazionale.it/ - di Bernard Guetta

Di fatto non ci sono prove. Sappiamo che c’è stato sicuramente un attacco aereo con armi chimiche e che questo attacco ha colpito una zona controllata dai ribelli ostili al regime di Bashar al Assad, con le ultime cifre che parlano di un centinaio di morti e tra i 400 e i 500 feriti. Dunque dal punto di vista giuridico non è possibile accusare formalmente il regime siriano di crimini di guerra, se non fosse che…

Se non fosse che nessuna fazione ribelle possiede un solo aereo, e anche ammettendo che gli insorti se ne siano procurato uno nella notte non si capisce perché avrebbero dovuto bombardarsi da soli. In mancanza di prove, insomma, c’è un solido ragionamento logico che punta dritto contro l’esercito di Assad, che dal canto suo si affanna a smentire e a protestare.

Qualcuno dirà che il regime non ha interesse a trasformarsi nel bersaglio dell’indignazione internazionale proprio nel momento in cui i ribelli sono pressoché sconfitti.

Le mosse di Putin
È vero. Lo sdegno internazionale è arrivato, ed è il minimo. Ma questo regime non si è mai preoccupato troppo della sua immagine, per il validissimo motivo

lunedì 3 aprile 2017

1, 2, 3 Servizi sanitari...



da: http://pepe.blogautore.repubblica.it/ - di Guglielmo Pepe
 
Quando leggete che la Sanità italiana è tra le migliori al mondo non credeteci. Perché è una falsità, una truffa, una presa in giro per milioni di persone. Che poi sono sopratutto quelle che vivono nel Sud del Paese, e in particolare nelle Regioni indicate dalla ministra Lorenzin - Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Campania - dove non viene garantita neppure la "soglia minima" delle cure previste dai Livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario nazionale.

Il paradosso è che la ministra, illustrando questa situazione di grave difficoltà sanitaria, in pratica smentisce se stessa quando assume i panni della esaltatrice delle "magnifiche sorti e progressive" del SSN. Perché la dura realtà è quella che sappiamo da anni: in Italia le cure e l'assistenza marciano a velocità molto diverse. E non solo tra Nord, Centro, Sud, ma anche all'interno di medesimi territori (nella capitale abbiamo ospedali ottimi e altri penosi). È senza dubbio vero che alcune Regioni del Centro e del Nord (Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto), sono al top, con strutture e personale di livello mondiale. Però al contrario abbiamo quasi tutto il Meridione che non arriva neppure al punteggio di garanzia indicato dai Lea.