venerdì 27 febbraio 2015

Yehuda Amichai: Strada



Un bagliore di automobili in fuga
i miei pensieri riordinava in bianco e nero.

Io che attraverso la strada
solo nei punti consentiti dalla legge,
sono stato invitato all’improvviso
fra le rose.

E come si chiarisce un bruno ramo
nel punto in cui si spezza, così io
nel mio amore
sono chiaro.

Non solo canzonette: Gene Pitney, Quando vedrai la mia ragazza (Festival di Sanremo 1964)

Mont Saint-Michel torna isola e il 21 marzo si replica



da: la Repubblica

Normandia.
Ecco le immagini dello spettacolare Mont Saint-Michel in versione finalmente, completamente isolana. 


Non accadeva dal 1879, complici i detriti portati dal fiume Couesnon il cui estuario è proprio davanti al promontorio, e quelli accumulati attorno alla strada-parcheggio, eredità del turismo di massa. Ora che il parcheggio è stato smantellato, e con i lavori di sbarramento-deviazione del fiume, la marea eccezionale di febbraio ha permesso di assistere al fenomeno. La replica, che si preannuncia ancor più eclatante, è fissata tra il 21 e il 22 marzo, data del successivo novilunio, che tra l'altro coincide con un'eclissi totale di sole (Svalbard e Faer Oer), e quindi con un allineamento particolare di sole e luna, favorevole al fenomeno. Leggi l'articolo.

The Good Wife, sesta stagione, 13° episodio: promo, ‘Dark Money’

Stefano Rodotà: “Un nuovo inizio, si fa politica anche senza partito”



da: Il Fatto Quotidiano
di Salvatore Cannavò

Stefano Rodotà ha seguito con interesse la polemica nata attorno alle proposte di Maurizio Landini. Il termine “coalizione sociale” è di suo conio e qualche settimana fa, proprio con Il Fatto, aveva spiegato il senso della proposta. Dopo il clamore suscitato dall’intervista del segretario Fiom, torna sull’argomento.

Le sembra che quella lanciata da Landini sia una proposta politica?
Assolutamente sì. Anche perché, questa “coalizione sociale”, che io stesso avevo proposto, è una formula che aiuta a fare chiarezza. Non si possono ripercorrere le vie del passato, quelle fallimentari della lista Arcobaleno, della lista Ingroia o, su altri piani, della listaTsipras. Il chiarimento migliore mi pare che sia venuto da Sergio Cofferati nell’intervista di ieri al Fatto.

Cosa l’ha convinta di quella intervista?
Tre elementi. Primo: dobbiamo guardare fuori dall’Italia ma né Podemos né Syriza sono modelli che possiamo importare. Secondo, il problema principale è individuare i temi e i princìpi dai quali partire per un lavoro comune. Il terzo passaggio messo in evidenza da Cofferati è che solo fatti questi primi due passi

giovedì 26 febbraio 2015

Renzi e Mediaset alla caccia di Ray Way: mai sentito parlare di Opa ostile?

Trovo a dir poco “singolare” che tra i progetti per l’anno 2015 iniziato da soli due mesi, Renzi abbia messo il tema Rai. Come al solito: non è una priorità del paese.
Trovo ancor più singolare che a pochi giorni di distanza dall’ennesimo “annuncio progettuale” di Renzi, arrivi la notizia che Elettronica Industriale Towers, la società controllata da Mediaset che possiede 2.300 antenne televisive attraverso cui arriva nelle nostre case il segnale digitale delle reti di Cologno Monzese, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio di azioni su Rai Way, la società che detiene le torri della cosiddetta azienda pubblica.
Coincidenza? Nessuna relazione tra un annuncio e un’azione di borsa? Si può credere a tutto. Anche che gli asini volino e che i bambini li porti la cicogna e li depositi sotto un cavolo…

Sempre in materia di “singolarità” sta il comunicato dettato dall’uomo solo al comando: tale Matteo Renzi, alla sorprendente (se si crede alla casualità degli eventi di cui sopra) notizia dell’Opa di EI Towers.
Nel comunicato, il governo: “conferma l’apprezzamento da parte del mercato della scelta compiuta dal governo di valorizzare la società facendola uscire dall’immobilismo”.
Ora..

Giorgio Meletti e Carlo Tecce: “Non avremo altre antenne al di fuori di Mediaset”



da: Il Fatto Quotidiano
La EI Towers del Caimano lancia un’offerta di acquisto e scambio su Rai Way. Il governo dice no, ma gli uomini di Berlusconi sono sicuri di farcela.

Mediaset vuole il monopolio delle infrastrutture televisive. Così Elettronica Industriale Towers, la società controllata dal Biscione che possiede le 2.300 antenne di trasmissione che coprono il territorio italiano, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio di azioni su Rai Way, l’unica concorrente rimasta, quotata in Borsa lo scorso novembre e controllata al 65% dalla Rai (cioè dal Tesoro).
EI Towers ha subordinato la validità dell’offerta al raggiungimento del 66,67 per cento di Rai Way; la proposta totale è di 1,225 miliardi di euro, il 70 per cento in contanti, il restante 30 in nuove azioni EI Towers. L’obiettivo è la fusione delle due società in un nuovo colosso a guida Mediaset. La notizia, comunicata ieri mattina da Mediaset prima dell’apertura della Borsa, ha scosso il mercato per tutta la giornata. Il titolo Rai Way, dopo aver registrato rialzi fino al 18 per cento, ha chiuso la giornata con unacrescitadel9,46percento.Le azioni EI Towers hanno guadagnato il 5,26 per cento. Mediaset l’1,30 per cento in una giornata che ha visto l’indice Ftse Mib della Borsa di Milano perdere l’1.
Nel pomeriggio, dopo la chiusura della Borsa, il governo è intervenuto con un

Web, furti di identità: ogni anno sottratte un miliardo di informazioni personali




Furti d’identità: ogni anno sul web sottratte un miliardo di informazioni personali
di Giulia Cherchi

Ogni secondo, nel Mondo, vengono sottratti 32 dati personali. Quasi 2000 al minuto. Poco meno di tre milioni al giorno. Questo è quanto emerge dal dossier del 2014 pubblicato da Gemalto (azienda olandese specializzata nella sicurezza digitale).

Un anno nero rispetto al 2013 dove le violazioni delle informazioni personali (aumentate del 49%) si sono registrate maggiormente negli Stati Uniti (72% sul totale mondiale) e sono avvenute soprattutto attraverso il furto d’identità (nel 54% dei casi), seguito dall’accesso illecito nei conti bancari (17%) e nelle caselle di posta elettronica o negli account di social network e siti web (11%).

Ma anche il 2015 non promette bene. Infatti, basta consultare la piattaforma Breach Level Index di Gemalto per renderci conto che nel solo mese di gennaio i dati persi o rubati sono stati 97. 538. 066.

Lorenzo Jovanotti: nuovo album ‘Lorenzo 2015 CC’



da: la Repubblica

Jovanotti, il nuovo album è un circo delle meraviglie: "Ma non chiamatelo disco"
Il cantautore torna con "Lorenzo 2015 CC" dopo il successo del tour negli stadi dell'estate 2013. Trenta tracce, tutte inedite, funk e dance, elettronica e pop, afro beat e soul. In uscita oggi in cd, doppio cd, triplo vinile, digital download e streaming. "Ha una forma reticolare, si può saltare da una parte all'altra, compilare come si vuole"
di Gino Castaldo



Le parole sono tante, migliaia, milioni, per descrivere il caos controllato che corrisponde al nuovo disco di Jovanotti, intitolato Lorenzo 2015 CC, classico multi-senso a cui attribuire l'interpretazione che preferiamo (cilindrata, centimetri cubici, per conoscenza) con trenta pezzi (o meglio una versione più ristretta a diciotto pezzi e un altro a fianco con altri dodici). E poi: disco? Lui stesso dice che la definizione oramai risulta decisamente stretta, non solo per la copiosa quantità di materiale, piuttosto per una diversa visione che i tempi impongono.

Jobs Act, cancellato il divieto di discriminare per sesso?



da: Il Fatto Quotidiano
di Daria Lucca

Mai fidarsi dei titoli, degli slogan e delle battute strappa applausi. Nonostante la retorica traboccante, infatti, ecco spuntare nel Jobs Act un piccolo (o non tanto piccolo?) tranello non esattamente politically correct. Leggendo per intero, fino in fondo, il famoso decreto attuativo della legge 183/2014 sulla riforma delle tipologie contrattuali, decreto esaminato dal Consiglio dei ministri qualche giorno fa, si può scovare una perla della politica discriminatoria di genere, nascosta in uno degli ultimi articoli del provvedimento, per l’esattezza l’articolo 46. Nascosta molto bene, peraltro, poiché è mascherata dietro quelle formule abrogative che nessuno mai si prende la briga di controllare, dando per scontata la buona fede dell’estensore.

Vediamo nel dettaglio. Abolendo norme ormai superate (o ritenute tali) dalla legge 183, infatti, si inserisce nell’elenco “l’articolo 3, comma 1 e 2, del decreto legislativo 151 del 2001”.
Per chi non lo sapesse, si sta parlando della legge a tutela e sostegno della maternità e della paternità. La sorpresa è proprio qui, e se ne sono accorte, fra le altre, le consigliere di parità della Regione Marche. L’articolo cancellato è

mercoledì 25 febbraio 2015

Opa su Ray Way: azioni rastrellate da gennaio, qualcuno sapeva del piano di Mediaset?



da: Il Fatto Quotidiano

Rai Way, azioni rastrellate da gennaio. Qualcuno sapeva del piano di Mediaset?
A fronte di una media di scambi di poche centinaia di migliaia di titoli al giorno, il 14 gennaio i volumi si sono improvvisamente impennati sfiorando gli 1,6 milioni di pezzi senza registrare alcun incremento di prezzo. Replica il 22, quando il valore si è impennato da 3,21 a 3,5 euro
di Paolo Fior

Il lancio dell’opa su Rai Way da parte della concorrente Ei Towers (gruppo Mediaset) ha già fatto ricco qualcuno che fin dalla metà di gennaio aveva iniziato a comperare titoli sul mercato. Possibile che Ei Towers abbia rastrellato azioni prima del lancio dell’offerta? Certamente sì, anche se difficile dato che Rai Way non è un titolo particolarmente liquido e dunque mettere insieme un pacchetto significativo di azioni a un prezzo inferiore a quello dell’opa sarebbe stato pressoché impossibile. Eppure qualcuno, all’improvviso e senza apparente ragione, ha iniziato ad acquistare.
A fronte di una media di scambi di poche centinaia di migliaia di azioni al giorno, il 14 gennaio i volumi si sono improvvisamente impennati sfiorando gli 1,6 milioni di pezzi senza registrare alcun incremento di prezzo. Il titolo ha infatti

Mediaset: Opa per acquistare Rai Way




di Vanda Sarto


Ei Towers, la società controllata da Mediaset per una quota pari al 49%, ha lanciato un’Opa su Rai Way, la società della Rai che è quotata a Piazza Affari e che controlla le torri di viale Mazzini. Tale operazione è stata lanciata dopo il via libera da parte del consiglio d’amministrazione Mediaset, e nel totale avrà un valore pari a 1,225 miliardi, circa 851 milioni in contanti e quasi 374 in azioni.

Per ciascuna azione ordinaria Rai Way agli azionisti sarà riconosciuto un corrispettivo rappresentato da una componente in contanti, pari a 3,13 euro (corrispondente a circa il 69% della valorizzazione complessiva di ciascuna azione ordinaria Rai Way), e una componente azionaria, costituita da 0,03 azioni ordinarie EI Towers di nuova emissione (corrispondente a circa il 31% della valorizzazione complessiva di ciascuna azione ordinaria Rai Way).

Alexander MacCall Smith: Le lacrime della giraffa /2



La storia dei bambini

Tieni presente, disse la signora Potokwane, che anche se per noi è facile criticare i modi dei Basarwa, dovremmo invece pensarci bene, prima di farlo. Se si considera cos'è la loro vita, laggiù nel Kalahari, dove non hanno né bestiame né case in cui vivere; se si pensa a quello e a quanto resisteremmo a fare una vita del genere tu o io o un altro dei Batswana, allora si capisce che i boscimani sono gente davvero in gamba.
Un gruppo di questa gente viveva lungo il limitare del bacino salato, il Makadikadi, sulla strada che va all'Okavango. Non conosco bene quella parte del paese, ma ci sono stata un paio di volte. Ricordo la prima volta che l'ho vista: una vasta pianura bianca sotto un cielo bianco, con poche palme alte ed erba che spuntava dal nulla. Era un paesaggio così strano che ho creduto di essere uscita dal Botswana ed essere finita in una terra sconosciuta. Ma andando ancora un po' avanti ridiventa Botswana e ci si sente di nuovo a proprio agio.

martedì 24 febbraio 2015

The Voice of Italy: Noemi, Pelù, J-Ax e….due Facchinetti al posto della Carrà



da: la Repubblica

Torna "The Voice of Italy", due Facchinetti al posto della Carrà
Il cantante dei Pooh con il figlio sostituiscono Raffa. Poi i "soliti" Pelù, Noemi e J-Ax che, dopo il boom di suor Cristina nel 2014, mette le mani avanti: "Quest'anno sarà un spettacolo laico!"



Dopo il successo di suor Cristina, vincitrice della passata edizione,  quest'anno The voice of Italy sarà uno spettacolo 'laico'. Lo assicura J-Ax, coach della religiosa finita addirittura sul NY Times per la partecipazione al talent - che durante la presentazione della nuova edizione del programma ha spiegato che si può "portare a termine uno spettacolo anche senza l'intervento divino" anche se non mancherà un lato spirituale, perché trai concorrenti c'è una cantante di Trieste che fa parte di una comunità celtica che si è stabilita sulle Alpi.

The Voice, giunto già alla terza edizione, ricomincerà mercoledì 25 febbraio in prima serata su Rai 2. E la poltrona di Raffella Carrà, quest'anno sarà occupata da Roberto e Francesco Facchinetti. "Hanno detto che per sostituire una Carrà ci

Marco Travaglio: “Pianto Greco”

da: Il Fatto Quotidiano

Mai avremmo immaginato di arrivare a invidiare la Grecia, che fino all’altroieri sembrava esistere in Europa solo per evitare all’Italia l’ultimo posto nelle classifiche e nelle statistiche. Ora anche quel momento è arrivato. È vero che quello che Tsipras gabella per un trionfo sulla Troika e per la fine dell’austerità è, in realtà, una discreta capitolazione sulle promesse agli elettori per vincere le elezioni. Ma sentirlo parlare di un piano straordinario di lotta all’evasione e alla corruzione e di una patrimoniale sui grandi capitali per rientrare nei parametri comunitari e anche per aumentare i salari pubblici ci provoca attacchi incontrollabili di ellenofilia.

Dunque il mantra, molto in voga da noi, secondo cui le “riforme” che ci “chiede l’Europa” devono obbligatoriamente passare per le larghe intese, il massacro dei pensionati, l’abolizione dei diritti dei lavoratori, la cieca obbedienza a Confindustria e alle altre lobby padrone, lo smantellamento delle garanzie costituzionali, lo strapotere dei governi e delle maggioranze, la mordacchia alle opposizioni e la compressione del diritto di voto, è una balla sesquipedale. Il patto sottoscritto da tutti gli Stati europei va garantito da regole uguali per tutti e da

Se Tsipras vive il «Monti moment»

da: Il Sole 24 Ore
di Carlo Bastasin

Può sorprendere, ma quello che Alexis Tsipras sta per affrontare è un “Monti-moment”: il tentativo di scuotere le incrostazioni e abitudini secolari di un Paese in pochi mesi, con le sole proprie forze e in un quadro economico fragile. L’esperienza italiana del 2012 ha dimostrato quanto ciò sia difficile e politicamente ingrato. Ma i partner europei hanno deciso di far finta che ciò che è razionale sia anche reale.

Dopo che il negoziato all’Eurogruppo si è concluso con la dura riaffermazione del programma politico-economico già fissato per Atene, il nuovo governo greco ha dovuto inviare a Bruxelles una lista di riforme che sposta il fronte politico greco dall’Europa all’interno del Paese.
Tsipras vuole combattere non più Berlino e la Troika, ma l’evasione fiscale degli oligarchi, la corruzione degli amministratori locali, il trasferimento all’estero dei capitali, le facilitazioni fiscali dei commerci di materie prime, il contrabbando di energia, l’economia sommersa e gli altri caratteri della società greca che ne frenano lo sviluppo e la rendono così ingiusta da aver reso necessarie contromisure assistenziali che nei decenni hanno reso incontrollabile la spesa pubblica.

lunedì 23 febbraio 2015

Oscar 2015: 4 statuette per “Birdman”, migliori attori Eddie Redmayne e Julianne Moore



da: http://www.clandestinoweb.com/
di Vanda Sarto

Il trionfatore della 87esima edizione degli Oscar 2015 è il regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu, con il suo “Birdman”.
Il film, promesso vincitore, è riuscito a vincere quattro statuette in un’annata in cui la sfida era davvero complessa: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior fotografia, sono state le scelte degli Academy, che, invece, hanno un po’ snobbato l’incredibile e innovativo Boyhood (per il quale è stata premiata tuttavia Patricia Arquette che, come miglior attrice non protagonista, aveva già fatto incetta degli altri premi che precedono gli Oscar).
Al Dolby Theatre di Los Angeles, la serata di gala per il cinema mondiale, ha visto una cerimonia condotta per la prima volta da Neill Patrick Harris che se l’è cavata grazie ad un umorismo leggero che ha scandito il ritmo, anche se non particolarmente graffiante. Tra i premiati più importanti migliori attori protagonisti sono stati Eddie Redmayne (“La teoria del tutto”) e Julianne Moore (“Still Alice”). Premio all’italiana Milena Canonero per i costumi di “Grand Budapest Hotel”.

Durante la serata è stata ricordata anche l’attrice italiana Virna Lisi, all’interno

Fisco, accordo Italia-Svizzera: cosa cambia



da: la Repubblica

L'accordo Italia-Svizzera. Controlli, frontalieri, indagini: ecco cosa cambia
Dopo tre anni di lavori, grazie alla pressione dell'Ocse e dell'Unione europea, diventa effettivo lo scambio di informazioni bancarie tra l'Italia e la Confederazione elvetica. L'accordo sarà effettivo da settembre 2018

Il Governo italiano e il Consiglio federale svizzero hanno siglato il Protocollo che modifica la Convenzione tra i due Paesi per evitare le doppie imposizioni. Il Protocollo, che prevedendo lo scambio di informazioni su richiesta ai fini fiscali secondo lo standard Ocse pone fine al segreto bancario, è stato firmato per l’Italia dal Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, e per la Svizzera dal Capo del Dipartimento federale delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf. Insieme al Protocollo è stata anche sottoscritta una ‘road map’, un documento politico che fissa il percorso per la prosecuzione dei negoziati su altre questioni tra cui la tassazione dei lavoratori frontalieri. Il Protocollo, che modifica la Convenzione del marzo 1976 e deve ora essere ratificato dai rispettivi Parlamenti, pone le basi per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi e per contrastare il fenomeno dell’evasione e dell’infedeltà fiscale. 

Grecia: Tsipras a Bruxelles si gioca la carta della patrimoniale sugli armatori



da: Il Fatto Quotidiano

Per incassare il via libera dei creditori il governo di Alexis Tsipras inverte la rotta rispetto alle promesse elettorali. Poco spazio per le misure sociali. La lista di riforme comprende però una stangata da 2,5 miliardi sulle grandi ricchezze e misure di contrasto all'infedeltà fiscale e al contrabbando che dovrebbero fruttarne quasi 5.
Non è una “battaglia vinta”, come Alexis Tsipras aveva cercato di far passare venerdì sera l’accordo politico raggiunto con i Paesi europei creditori della Grecia. Le anticipazioni sui contenuti della lettera di impegni nei confronti di Ue, Bce e Fondo monetario internazionale che il governo ellenico sta stilando e che sarà consegnato martedì mattina contro le attese iniziali per lunedì sera, confermano quello che l’ala radicale di Syriza e molta stampa locale stanno già contestando al neo premier: il prezzo da pagare in cambio della permanenza del Paese nell’euro e per evitare una nuova bancarotta è che la “fine dell’austerità“, pilastro del suo programma, dovrà attendere. In compenso però il neo premier potrà rivendicare un attacco su tutti i fronti all’infedeltà fiscale e alle grandi ricchezze. Il piatto forte del piano di riforme che troika, comunque la si chiami, dovrà approvare pena il blocco della proroga di quattro mesi del programma di assistenza finanziaria in scadenza il 28 febbraio, è

venerdì 20 febbraio 2015

Alexander MacCall Smith: Le lacrime della giraffa /1



La casa del signor JLB Matekoni

Il signor JLB Matekoni, proprietario dell'officina meccanica Speedy Motors di Tlokweng Road, trovava difficile convincersi che la signora Ramotswe, la distinta fondatrice della Ladies' Detective Agency n. 1, avesse accettato di sposarlo. Ciò era avvenuto alla seconda proposta; la prima volta che si era fatto avanti, gesto che aveva richiesto da parte sua un immenso coraggio, era incorso in un rifiuto - cortese e colmo di rammarico -, ma cionondimeno un rifiuto. Di conseguenza, ne aveva dedotto che la signora Ramotswe non si sarebbe mai risposata; che la breve e disastrosa esperienza coniugale con Note Mokoti, trombettista e appassionato di jazz, l'avesse indotta a ritenere il matrimonio null'altro che una ricetta del dolore e della sofferenza. Dopotutto, era una donna dal carattere indipendente, con un lavoro e una bella casa tutta sua in Zebra Drive. Perché mai, si era chiesto, una donna del genere dovrebbe prendersi un uomo, dato che un uomo può rivelarsi assai difficile da gestire una volta che i voti siano stati scambiati e lui le sia entrato in casa? No, se fosse stato nei panni della signora Ramotswe, anche lui avrebbe

giovedì 19 febbraio 2015

Gino Paoli (presidente SIAE) indagato per frode fiscale: diritti d'autore?!


E di oggi la notizia che Gino Paoli è indagato per un’evasione fiscale di due milioni di euro.
Che siano gli incassi dei diritti d’autore…..

Perché Gino Paoli è presidente della Siae e, in quanto tale, il fautore della tassa dell’”equo compenso su copia privata”. Vale a dire: poiché con il supporto musicale che acquisti puoi farne delle copie ad uso privato, mi devi pagare il diritto d’autore. Anche se la copia che fai viaggia dal tuo pc al tuo smartphone e viceversa. Io ti tasso. A prescindere.

Paoli – non so se ex o ancora comunista - ha sempre sostenuto che non si tratterebbe di una tassa ma di un “equo compenso” di cui si dovrebbe far carico la società di produzione e distribuzione.
Certo. Hai mai visto una qualsiasi società che produce o offre beni o servizi che non scarica sul consumatore tutti i balzelli fiscali?

Cosa ci fa l’ISIS in Libia?




da: Il Post 


Negli ultimi giorni la stampa italiana ha scritto molto – e con toni a volte sensazionalistici – sulla presenza dello Stato Islamico (o ISIS) in Libia e dei pericoli che la sua espansione potrebbe creare per la sicurezza dell’Italia. Nelle ultime ore è anche circolata molto la notizia secondo cui l’ISIS è arrivato in Libia per poter raggiungere più facilmente le coste italiane e compiere attentati nei paesi dell’Europa meridionale. Le cose non stanno proprio così: diversi analisti credono che la minaccia dell’ISIS non vada sottovalutata ma nemmeno sopravvalutata. Al momento l’ISIS controlla piccole parti del territorio libico e i suoi miliziani non dovrebbero essere più di qualche centinaia. Abbiamo messo in ordine alcune cose – come è arrivato l’ISIS in Libia, che rapporti ha sviluppato con al Qaida e che pericolo esiste per l’Italia – per capire meglio le notizie degli ultimi giorni, e anche quelle che verranno.

Come è arrivato l’ISIS in Libia
La scorsa estate, scrive il Wall Street Journal, il capo dell’ISIS Abu Bakr al Baghdadi mandò in Libia alcuni suoi collaboratori per verificare la possibilità di una collaborazione con i jihadisti locali. L’ISIS si mise in contatto con alcuni

Michele Serra: “Si è ucciso? Bene, uno di meno”, l’ultima vergogna del carcere



da: la Repubblica

C’è solo una cosa peggiore del rosario di odio e di bestialità snocciolato, a proposito del suicidio di un ergastolano rumeno nel carcere di Opera, da alcuni agenti di custodia sulla pagina Facebook del loro sindacato (“uno di meno” è il commento che li riassume tutti). Questa cosa peggiore è la motivazione con la quale i responsabili di quel sito hanno rimosso quei commenti disumani. Non sono stati cancellati perché ripugnanti.
Non perché inaccettabili da parte di dipendenti dello Stato, e sulla pagina ufficiale di un sindacato; non perché esultare per una morte è comunque, ovunque disgustoso; ma perché «hanno ingenerato strumentalizzazioni tali da comportare un possibile danno di immagine al Corpo di Polizia penitenziaria».
Come sia possibile “strumentalizzare” frasi che, in perfetta autonomia e chiarezza, esprimono giubilo per la morte di un disgraziato, non è lecito sapere. Quello che si sa, invece, è che uno dei veri, profondi problemi del nostro Paese, quasi al completo, è l’atroce ipocrisia che impedisce di attribuire un senso, una gravità, una responsabilità agli atti, ai comportamenti, alle parole delle persone. Una per una, individuo per individuo, cittadino per cittadino.
Gli episodi di progressiva retrocessione delle forze dell’ordine a una mentalità, come dire, pre-statale e pre-costituzionale, da guerra per bande, da squadre di

Bruno Tinti: Falso in bilancio, ancora non basta



da: Il Fatto Quotidiano
  È una consolazione che il patto scellerato con B. sia decaduto. I frutti cominciano a vedersi: il “nuovo” falso in bilancio è molto migliore di quanto sembrava dovesse essere. Niente soglie di punibilità (forse una soglia “oggettiva” per società di piccole dimensioni, ci può stare) e niente procedibilità a querela.
Sono variazioni importanti rispetto all’obbrobrio giuridico ed etico del duo Ghedini-B.; e dimostrano la consapevolezza delle conseguenze criminali che da quello derivavano: la legalizzazione del “nero” (che significa l’accettazione implicita della corruzione e dell’evasione fiscale) e la sostanziale impunità consentita dalla querela.
Anche le pene sono accettabili (al di là delle conseguenze di un sistema generale che garantisce l’impunità a tutti i condannati a pene sotto i 4 anni): il massimo edittale di 6 anni consente la carcerazione preventiva e le intercettazioni telefoniche; nel rispetto dei requisiti richiesti dalla legge, si tratta di strumenti investigativi indispensabili.
Ma manca ancora qualcosa perché la riforma sia davvero significativa, rispettosa della legalità e non dei delinquenti: la riforma della prescrizione e il ritorno alla fattispecie di reato di pericolo.