lunedì 22 settembre 2014

Gli “smemorati” o quelli che cambiano idea (se calano nei sondaggi): Renzi e l’articolo 18



Avere dei nemici serve a Renzi per recuperare nei sondaggi che lo danno in calo e poi ci sono i “maestrini” europeii che già credono che sia tutte conferenza  stampa e slide ma, di concreto, non faccia nulla. Ergo: Bersani, Cuperlo, D’Alema devono diventare il tormentone quotidiano per far credere all’opinione pubblica che sono i nemici del cambiamento. Oddio. Il loro passato politico non fa che rendere facile a Renzi assurgerli come tali.
L’essere “smemorato” dipende dal fatto che ne dice talmente tante, da ormai un paio d’anni, che non si può pretendere che si ricordi tutte le versioni….E poi, Renzi parla in ragione di ciò che gli serve in quel momento….come tutti quelli che hanno idee, forti convinzioni e principi solidi. Nevvero?

da: Il Fatto Quotidiano

Lavoro, quando Renzi diceva: “Nessun imprenditore pone art. 18 come problema”

Il premier Renzi si dice pronto a modificare radicalmente l’articolo 18, ma lo stesso presidente del Consiglio appena due anni e mezzo fa aveva manifestato idee diametralmente opposte a quelle che lo stanno portando
allo scontro con il mondo sindacale. Ospite di Michele Santoro, a Servizio Pubblico (La7) nell’aprile del 2012, incalzato sulla necessità di riformare lo Statuto dei lavoratori, Renzi disse: “In questo momento nel mio territorio ci sono almeno 3 crisi aziendali di aziende di 150 persone che hanno deciso dalla mattina alla sera di chiudere e di andarsene. L’articolo 18 per loro non è un problema e per quel lavoratore non è una sicurezza. Ho detto sull’articolo 18 e lo ripeto qui che non ho trovato un solo imprenditore, in tre anni che faccio il sindaco, che mi abbia detto “Caro Renzi, io non lavoro a Firenze o in Italia, non porto i soldi, perché c’è l’articolo 18″. Nessuno me l’ha detto. Non c’è un imprenditore che ponga l’articolo 18 come un problema. Perché, mi dicono, c’è un problema di burocrazia, di tasse, di giustizia, non dell’articolo 18. E non ho mai trovato neanche un ragazzo, precario, che mi abbia detto “Sogno l’articolo 18″. Per quello che mi riguarda l’articolo 18 è un problema mediatico. E’ un problema che si è posto soltanto nel dibattito mediatico”.

1 commento:

  1. Anche io sono convinto che questo famigerato "ARTICOLO 18"sia null' altro che uno spauracchio per spaventare gli spaventabili e benzina sul fuoco mediatico, che serve a molta gente, che non ha altri scopi che spaventare la gente.
    A mio avviso questa marmaglia di politicanti che ha la bocca piena solo di aria e parole vuote non vuole trovare le soluzioni perché fa gioco tenere sulla graticola tutti con balle ciclopiche.
    Se solo si impegnassero a creare lavoro e a fare in modo che chi lo perdesse lo possa ritrovare in poco tempo, a qualunque età, dell' articolo 18 se ne potrebbe fare a meno.
    Se la gente scendesse in piazza a milioni con i bastoni in mano e aspettasse l' uscita dei parlamentari da montecitorio per esortarli con le "BUONE MANIERE" a trovare soluzioni ai problemi ebbene queste soluzioni sarebbero già in atto.
    Lo so che le maniere forti non sono la democrazia, ma non lo è nemmeno la presa per il culo che i parlamentari praticano verso il popolo.
    I governi precedenti ci hanno portati ad un punto in cui solo con maniere energiche e dolorose si può addrizzare la situazione ma non vogliono ammetterlo per paura di conseguenze contro di loro, quindi cercano di intralciare il governo Renzi (anche se non mi piace) che cerca di fare qualcosa.

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