venerdì 22 giugno 2012

Tempo di relax....


E’ arrivato il tempo di una breve vacanza..

Un saluto a chi passerà di qui. Ci si ripiglia dal 3 luglio…



Kahlil Gibran: Magia della vita



Grazie a Isotta per averla proposta…



In un campo ho veduto una ghianda:
sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella ghianda
mettere radici e innarzarsi,
giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire:
eppure questo miracolo si produce
mille migliaia di volte
nel sonno di ogni autunno
e nella passione di ogni primavera.
Perchè non dovrebbe prodursi
nel cuore dell'uomo?

da: Gesu' figlio dell'uomo"

Frammenti di cinema: Sayonara / 7

Frammenti di cinema: Sayonara / 6


Frammenti di cinema: Sayonara / 5

Frammenti di cinema: Sayonara / 4

Frammenti di cinema: Sayonara / 3

Frammenti di cinema: Sayonara / 2


Frammenti di cinema: Sayonara / 1


Il cattolico “fai da te”


da: La Stampa

Così gli italiani sono diventati un popolo di fedeli “fai da te”
Gli atei sono fermi all’8 per cento, ma il 70 va in chiesa solo per matrimoni e funerali
Il 63,4% del campione si dichiara «spirituale ma non religioso». A messa dichiara di andarci il 30,1%, in realtà ci va soltanto il 18,5 %
di Andrea Tornielli

La ricerca E’ stata monitorata con analisi e sondaggi un’area della Sicilia considerata rappresentativa del Paese La novità I giovani sono «la prima generazione incredula»: considerano Dio irrilevante in un mondo dominato da lavoro, denaro, affetti.
Gli atei veri e propri, in Italia, non arrivano all’8 per cento. E più del 70 della popolazione frequenta la messa soltanto in occasione di matrimoni e funerali e può essere quindi qualificata come «lontana» dalla Chiesa.

È la via italiana alla secolarizzazione quella che emerge da una ricerca curata dal sociologo Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur, insieme a Pierluigi Zoccatelli, intitolata «Gentili senza cortile. “Atei forti” e “atei deboli” nella Sicilia centrale».
Si tratta della quarta ricerca sull’indifferenza religiosa che il gruppo di lavoro ha prodotto monitorando con sondaggi e analisi un’area della Sicilia corrispondente alla diocesi di Piazza Armerina e comprendente città e paesi delle province di Enna e Caltanissetta. Un territorio variegato di duemila chilometri quadrati, dove si trovano centri industriali e aree rurali, e che i parametri confermano essere rappresentativo della realtà italiana.

Silvio Berlusconi: il piano per Matteo Renzi premier


Se fosse vero ciò che scrive L’Espresso, avrei delle “convergenze di pensiero” con Silvio Berlusconi. Mi devo preoccupare?!...
Dopo il voto delle ultime amministrative scrivevo, infatti, che: “Silvio lo sa. Ci sono due candidati che possono succedergli: http://taccuinodiunamarziana.blogspot.com/2012/05/elezioni-amministrative-2012-trio-abc.html

Non “capisco” (si fa per dire…) perché Renzi si risenta per questo articolo. Gli autori non scrivono di un accordo Renzi-Berlusconi, benì, di qualcosa che ha una pertinenza e logica considerando le caratteristiche del sindaco di Firenze. Vale a dire: che si presenti con una sua lista chiedendo adesioni al suo programma. A Matteo Renzi non resta che non accettare certe adesioni…



Berlusconi: il piano segreto per Renzi premier
'L'Espresso' è entrato in possesso del documento riservato messo a punto per il Cavaliere da un gruppo ristretto di consiglieri capeggiati da Dell'Utri e Verdini (oltre che dal suo nuovo guru Volpe Pasini). Risultato: via il Pdl e quasi tutti i suoi dirigenti, nasce una Lista Civica nazionale che dovrà allearsi con il sindaco di Firenze, destinato a Palazzo Chigi. Obiettivo: salvare Silvio dai giudici e (se possibile) farlo eleggere Presidente della Repubblica
di Tommaso Cerno e Marco Damilano

Il documento circolava ieri riservatamente nell'aula di Palazzo Madama mentre i senatori si apprestavano a votare per l'arresto di Luigi Lusi. Appena arrivato da Milano, top secret, affidato soltanto a un ristrettissimo gruppo di notabili berlusconiani. Nessun file, solo carta, come ai bei vecchi tempi. Otto pagine dattiloscritte più la copertina, titolo "La Rosa Tricolore", sottotitolo "Un Progetto per Vincere le elezioni politiche 2013". E il simbolo, una rosa stilizzata con i petali rossi, bianchi e verdi su tutte le pagine.

Uccisione di Aldrovandi: la Cassazione conferma condanne ai poliziotti



Caso Aldrovandi, la Cassazione conferma le condanne ai poliziotti: 3 anni e 6 mesi

La Cassazione ha reso definitiva la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo di Federico Aldrovandi ai 4 poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri. In particolare la quarta sezione penale ha respinto il ricorso presentato dalla difesa dei 4 agenti contro la condanna che era già stata emessa dalla Corte d'Appello di Bologna il 10 giugno del 2011. La drammatica vicenda ha al centro lo studente 18enne ucciso la sera del 25 settembre del 2005 per i colpi ricevuti dai 4 poliziotti chiamati da una donna che aveva visto il giovane in stato di agitazione in via Ippodromo a Ferrara.
Piazza Cavour, dopo circa 4 ore di camera di consiglio, ha riconosciuto l'eccesso colposo da parte dei 4 poliziotti nell'adempimento del loro dovere. Anche in primo grado il tribunale di Ferrara aveva emesso la stessa sentenza di condanna. I poliziotti non rischiano il carcere visto che 3 anni sono coperti dall'indulto. Tuttavia a condanna definitiva scatteranno i provvedimenti disciplinari.
Alla lettura della sentenza il padre di Federico si commuove. "Oggi ho respirato aria di giustizia -afferma Lino Aldrovandi- Vorrei che quest'aria si respirasse in tutti i tribunali". I famigliari di Federico hanno avuto come compagni di battaglia Ilaria Cucchi e Lucia Uva, sorelle di Stefano e Giuseppe, altri due giovani morti in circostanze nelle quali sono implicati uomini delle forze dell'ordine. Oggi sono venute anche loro in Cassazione per stare vicine al loro 'compagno' di battaglia.

"Penso a queste famiglie - continua Lino Aldrovandi - spero che anche loro un giorno

Riforme istituzionali: il Senato approva l’art.1 che riduce il numero dei deputati



Il Senato 'taglia' i deputati: saranno 508. Abbassata a 21 anni l'età per essere eletti

Il Senato ha votato a larghissima maggioranza il primo articolo del ddl riforme istituzionali che riduce il numero dei deputati da 630 a 508. A favore si sono espressi 212 senatori, contrari 11 e 27 astenuti (Lega). In dissenso rispetto al voto favorevole di Idv e Fli si sono espressi rispettivamente Luigi Li Gotti e Mario Baldassarri. Contrari anche i radicali Donatelle Poretti e Marco Perduca.

L'art. 1 del ddl sulle riforme approvato oggi dall'aula del Senato interviene sull'art.56 della Costituzione, relativamente al numero dei deputati e ai requisiti anagrafici per l'elettorato passivo. L'articolo viene modificato nel senso che il numero dei deputati è di cinquecentootto (invece degli attuali 630), otto dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Sono inoltre eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i ventuno anni di età (invece degli attuali 25). La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazione, per cinquecento e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.
Preoccupata Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, per la quale “questo voto, che peraltro riguarda soltanto la riduzione del numero dei deputati e non anche dei senatori è inserito in un provvedimento che a mio avviso non diventerà mai legge dello Stato". "Mercoledì torneremo a discutere la riduzione del numero dei senatori che è inserita negli articoli successivi e noi torneremo a porre questa questione: mettiamo in sicurezza quelle parti del testo di riforma costituzionale che riusciamo a votare insieme. Il resto, conclude- mi pare che ormai sia destinato a non essere approvato”.

giovedì 21 giugno 2012

Biagio Antonacci: video, 'Dormi nel cuore'

Biagio Antonacci: Dormi nel cuore


Fare, disfare, rifare
la vita ci parla
sei così bella
protetta dal sale
di un mare che è gonfio
mi strappa le vele,
dormi nel cuore.

Bella che,
niente ti eguaglia
sorpresa d'estate
risveglio con bacio
dopo un sonno protetto.
Dormi nel cuore
Dormi nel cuore

Questo amar ti toglie
luce a tutto il resto.
Questo tempo sembra sempre
è tempo perso.
Questa casa dove vivo
non ha vita.
Questo mio respiro
si..trasforma in urlo.

Sleep on my heart
Sleep on my heart
Sleep on my heart
e..io spengo
Dormi nel cuore
Dormi nel cuore
Dormi qui

Bella vorrei regalarti
qualcosa di grande,
magari una scatola
con dentro una vita
da costruire
come ti pare
Dormi nel cuore
Bella
guardiamo in avanti
la fretta
non gode non sente le scuse
non vuole aspettare
ti illude e ti inganna.
Dormi nel cuore
Dormi nel cuore
Questo amar ti toglie
luce a tutto il resto.
Questo tempo sembra sempre
è tempo perso.
Questa casa dove vivo
non ha vita.
Questo mio respiro
si..trasforma in urlo.

Dormi nel cuore
Sleep on my heart
Dormi nel cuore
Sleep on my heart
Dormi nel cuore
Dormi nel cuore
Dormi qui

Biagio Antonacci: Il cielo ha una porta sola

Negramaro, Giuliano Sangiorgi: live a Parigi


da: La Stampa

Sangiorgi, live a Parigi il 23 giugno
La voce dei Negramaro porta in Francia la musica della Puglia

Giuliano Sangiorgi sbarca in Francia. L'inconfondibile voce e autore di tutte le musiche e i testi dei Negramaro sarà lo "special guest" di "Les Pouilles jouent, l'Italie danse", l'evento live che si svolgerà sabato 23 giugno presso la Salle des Fêtes de la Mairie a Parigi nell`ambito della Settimana Italiana che ogni anno rinnova un programma di eventi che omaggiano le arti e la cultura del nostro Paese.

Dedicato quest’anno alla Puglia, simbolo di un nuovo rinascimento italiano e bacino di energie creative sempre più di risonanza internazionale, il concerto è un viaggio all'interno della tradizione musicale salentina.

Accompagnato dal sax del talentuoso Raffaele Casarano (già collaboratore di Paolo Fresu), il leader della rock band italiana chiuderà il concerto dando vita ad un set assolutamente inedito in cui eseguirà al pianoforte alcuni tra i brani più rappresentativi del patrimonio musicale della sua terra d’origine.

Dopo aver messo d'accordo pubblico e critica, conseguendo in poco più di un decennio, insieme ai Negramaro, numerosi dischi multiplatino, svariati primati (prima rock band ad aver suonato a San Siro e all'Arena di Verona), molteplici riconoscimenti anche nelle vesti di compositore di colonne sonore per il cinema (tra cui tre Nastri d'Argento) e dopo aver composto per artisti del calibro di Andrea Bocelli, Mina e Celentano, Giuliano Sangiorgi si affaccia così anche in Francia, portando con sé, oltre al suo inesauribile talento, l'anima della Puglia.
 

Media e Politica: internet e social network la macchina di Grillo


da: Corriere della Sera

L'Italia informatica (e social): ecco l'autostrada su cui corre Grillo
La sovrapposizione tra la mappa web del Paese e quella del Movimento 5 Stelle
di Edoardo Segantini

La diffusione di Internet e dei social network è uno dei motori che spingono la macchina di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle. Fra la penetrazione del digitale e la crescita del nuovo partito (o antipartito) la corrispondenza appare stretta. Il dato, emerso come ipotesi nei commenti ai risultati elettorali, viene ora documentato con precisione da un'inchiesta del Corriere della Sera basata su una ricerca della società di analisi Between.
Partiamo da quattro indicatori chiave della Società dell'Informazione e dal loro andamento negli ultimi sette anni. Dal 2005 a oggi, in Italia, gli utenti di banda larga su telefono fisso sono passati dal 14% nel 2005 al 37% della popolazione; i possessori di smartphone da zero al 51%; gli utenti di Internet, il 30% sette anni fa, sono oggi il 55%; infine il popolo dei social network come Facebook e Twitter è passato da zero al 50%. Quest'ultimo, in particolare, ha fatto un grande balzo tra il 2008 e il 2009 (dal 10% al 34%).
Questo il grafico nazionale. I dati diventano ancor più interessanti se disaggregati per regione. In generale emerge una distanza notevole tra Centro-Nord e Sud. Soprattutto, nell'uso della Rete e dei social network. Gli utenti di Internet sono oltre il 50% nel Centro-Nord, con punte del 59% in Lombardia e in Trentino-Alto Adige, mentre arrivano al massimo al 45% (con record negativi in Puglia e Basilicata del 41-42%) nel Mezzogiorno. I fan di Facebook e Twitter sono geograficamente distribuiti allo stesso modo, ma con una percentuale particolarmente alta

Amori mai finiti: Lega e Pdl, “avvinghiamento” sulle riforme istituzionali


da: Lettera 43

Lega, il baratto delle riforme
Senato: l'intesa di Maroni con il Pdl.

Prove tecniche d’intesa tra Lega e Pdl. Per adesso sulle riforme istituzionali, ma il dialogo potrebbe continuare anche sul fronte squisitamente politico. Con l’obiettivo di dar vita di nuovo a una grande coalizione di centrodestra alle prossime elezioni.
INDIZI DI AVVICINAMENTO. Un primo indizio si è avuto in Senato, dove è cominciato l’esame della riforma costituzionale che vede, tra i punti principali, l’elezione diretta del presidente della Repubblica (proposta dal Pdl), il Senato federale (proposto dalla Lega), il superamento del bicameralismo perfetto, una nuova legge elettorale e la riduzione del numero dei parlamentari.


IL BLITZ DEGLI EX ALLEATI. Ed è proprio su questo punto, l’articolo 1, che prevede il taglio al numero dei deputati, che il 20 giugno il partito di Angelino Alfano e quello di Roberto Maroni hanno agito insieme per accantonarlo.
Scatenando la protesta delle opposizioni. «Parlano di Casta e poi quando c’è da tagliare il numero dei parlamentari si oppongono», ha sbottato Luigi Li Gotti dell’Idv.
LO SCAMBIO PRIMA DEL VOTO. In realtà la questione è più complessa. E riguarda proprio l’accordo che Pdl e Lega hanno raggiunto

Amori mai finiti, Lega e Pdl: ritorno di fiamma su nomine Rai



Chi si somiglia si piglia. Lega e Pdl sono fatti l’una per l’altro. Lo hanno dimostrato sgovernando l’Italia dal 2008...


da: Il Fatto Quotidiano

Nomine Rai: la Lega vota scheda bianca lasciando un posto al Pdl in cda
Dopo la nomina di Bianchi Clerici alla Privacy, il Carroccio ha annunciato di non voler scegliere il suo candidato.  Così lascia il posto a un altro uomo in quota centrodestra. Polemiche sulla scelta del Pd di affidarsi alle associazioni. Nucara: "E' lottizzazione"
di Eleonora Bianchini

La Lega rinuncia al suo candidato nel prossimo cda Rai e consente al Pdl di scegliere un uomo in più. Una scelta che avviene dopo la nomina di Giovanna Bianchi Clerici (Lega) al Garante della Privacy e che delinea il ricompattamento dell’asse dell’ex maggioranza, almeno su alcuni fronti. A questo, infatti, si aggiunge il voto di Palazzo Madama che ha approvato la proposta del presidente dei senatori del Carroccio Federico Bricolo di accantonare l’articolo 1 sulla riduzione dei deputati per passare ai voti sul Senato federale. Un’iniziativa condivisa anche dal vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello e dal suo partito, al contrario del centrosinistra, dove Zanda parla di “baratto” tra il semipresidenzialismo voluto dal partito di Berlusconi e la riforma della seconda Camera.
La Lega ha presentato una proposta di legge per privatizzare la Rai, più organica

Massimo Giannini: ‘La follia di Berlusconi che fa male all’Italia


da: la Repubblica 

La follia di Berlusconi che fa male all'Italia
di Massimo Giannini

Sono solo parole. Ma le parole pesano. Le parole sono importanti. Tanto più quando la posta in gioco è il destino della moneta unica e il futuro dell'Italia nella comunità internazionale. Dunque, non si può più sorridere di fronte all'ennesima sfuriata di Silvio Berlusconi contro l'euro. Non si può più irridere il Cavaliere, quando ripete che uscire da Eurolandia, per il nostro come per gli altri Paesi, "non è una bestemmia".

C'è del metodo, nella disperata follia del Cavaliere. L'idea, cinica e provinciale, di lucrare una rendita elettorale cavalcando l'onda dell'antieuropeismo. L'intenzione, miope e strumentale, di sfruttare il disagio dei popoli riaggregando l'orda del populismo. Una sub-cultura autarchica e rozza, che non è nuova nell'anomala destra berlusconiana, ma che oggi accomuna quest'ultima alle destre più estreme, di ispirazione neo-nazista, del Vecchio Continente.

L'intera storia di Forza Italia, poi della Casa delle Libertà, infine del partito del Popolo delle Libertà, è innervata da una visione sciovinista e tendenzialmente ostile ai processi di integrazione comunitaria. Nel '96 il Berlusconi oppositore fu contrario all'ingresso dell'Italia nel plotone di testa dei Paesi fondatori dell'euro: la destra alle vongole del Cavaliere organizzò un Aventino parlamentare, per combattere l'eurotassa di Prodi e Ciampi. Tra il 2001-2006 e il 2008-2012 il Berlusconi premier ha più volte indicato nell'euro l'origine dei nostri mali.

Milano: milanesi invasi da moscerini, tranne Pisapia e assessori


Domanda facile facile…

Tra le “Mille iniziative del Comune di Milano” – per caso – c’è n’è una di disinfestazione?

Pisapia e i suoi assessori viaggeranno in autoblu con finistrini chiusi, mai in bicicletta o con il cavallo di San Francesco (a piedi). Perché se andassero in bici o facessero due passi a piedi si accorgerebbero che siamo invasi dai moscerini.
Ovviamente, non mancano le zanzare…

Non tiriamo in ballo i costi. Rompiamo il “patto di stabilità” con Monti.

Luigi Luisi, ex tesoriere Margherita: il Senato autorizza l’arresto



Sì del Senato all'arresto di Lusi, l'ex tesoriere è in carcere
L'autorizzazione con 155 favorevoli, 3 contrari e un astenuto. Pdl non partecipa al voto. Il parlamentare è a Rebibbia

Luigi Lusi è detenuto da ieri sera nel carcere di Rebibbia dopo che l'aula del Senato ha autorizzato il suo arresto. L'ex tesoriere della Margherita è accusato di associazione per delinquere e appropriazione indebita di fondi del partito che amministrava. L'aula si è espressa con voto palese. E' la prima volta che i senatori votano nominalmente su una richiesta d'arresto.

Al momento del voto erano presenti in aula 195 senatori: hanno votato in 169, favorevoli 155, contrari tre, astenuti uno. Ma in molti non hanno partecipato al voto, primo fra tutti il grande danneggiato da Lusi, Francesco Rutelli, ex presidente del disciolto partito. "Dopo mesi in cui ho difeso il mio onore e quello della Margherita con le unghie e con i denti - ha detto - oggi ho ritenuto opportuno non parlare come accusatore politico, ne votare, poiché rappresento la parte offesa, cioè le numerose vittime, nel procedimento contro Lusi".

Difficile trovare una linea condivisa, invece, per gli uomini del Cavaliere, costretti tra la voglia di dire sì a un arresto che la piazza esigeva, e la necessità di tener fede a un principio vecchio come la discesa in campo di Berlusconi, il "no" alla carcerazione preventiva e la necessità della segretezza del voto parlamentare in queste circostanze. Alla fine, la mediazione ha portato a un comportamento pilatesco da parte del Pdl, ovvero non partecipare al voto.

mercoledì 20 giugno 2012

Google contro Youtube-mp3.org: la replica di ‘Philip’


fonte: La Stampa

“Philip”, il titolare di YouTube-Mp3.org, si ribella. Dopo aver tentato invano di contattare i legali di Google per discutere del problema, dopo aver ricevuto l'ingiunzione, ha deciso di scrivere a sua volta una lettera aperta, pubblicata sul proprio sito, difendendo le proprie ragioni e accusando l'azienda di Mountain View di usare due pesi e due misure: il copyright non è un problema – è il ragionamento di Philip - quando si tratta di setacciare testate online di tutto il mondo per ricavare materiale con cui foraggiare Google News, oppure quando si vuole scansire milioni di libri da aggiungere al catalogo di Google Books, perché allora lo dovrebbe diventare quando si aiutano gli utenti a registrare e a salvare sul loro disco fisso possono consultare liberamente sullo schermo del Pc?

La legislazione tedesca, citata nella lettera aperta, consente (anche se non “raccomanda” come sostenuto da Philip) la registrazione di una copia dei contenuti trasmessi via Internet, purché essa sia realizzata solo per proprio uso privato. Il gestore di YouTube-Mp3.org sostiene inoltre di non aver mai adoperato le Api di YouTube per fornire il servizio di ripping.

Difficile comunque che questi distinguo possano far breccia fra gli avvocati di YouTube: i termini di servizio della piattaforma sono piuttosto chiari e proibiscono lo scaricamento dei contenuti; c'è da chiedersi piuttosto come mai Google si sia mossa solo ora. Un contentino alle major dell'audiovisivo, in vista di una accordo per la fornitura di contenuti dedicati pensati appositamente per YouTube? È una delle ipotesi che circolano.

La lettera aperta di ‘Philip’ da: http://www.youtube-mp3.org/help-us

We need your help!

To our users,

A few days ago we have received a cease and desist letter from Harris Cohen who is one of YouTube lawyers. Google is accusing us to threaten your safety and wanted us to close this service. If we wouldn't comply they threatened to sue us. Unfortunately Google has just blocked all of our servers from accessing YouTube so we had to disable all conversion functionality.

Youtube: vietato estrarre MP3



Come invogliare a scaricare, convertire, “illegalmente”.
Google, Youtube e le major discografiche farebbero meglio a scassare meno la minchia e a capire quale politica industriale si debba fare nell’era tecnologica del web e delle applicazioni che ne consentono un uso funzionale a esigenze e gusti…



YouTube: vietato estrarre MP3
BigG si schiera contro alcuni servizi che permettono agli utenti di scaricare la traccia audio di un video. Una violazione delle condizioni d'uso, oltre che sfruttamento illecito delle API. Ultimatum ai vari gestori

Per milioni di utenti è una delle risorse fondamentali per l'ascolto in streaming di una quantità enorme di brani musicali. Su YouTube, basta digitare il titolo di una canzone e sopportare alcuni secondi di pubblicità. Ci sono però piattaforme satellite rispetto al portalone di BigG, che permettono ai netizen di inserire un semplice link per poi estrarre il solo audio in formato MP3.

Con un flusso di visitatori giornalieri stimato in 1,3 milioni, il sito YouTube-MP3.org rende estremamente semplice il processo di conversione di un video musicale sul Tubo in un brano da riversare su PC, telefono, player multimediale. Una comodità apprezzata dagli ascoltatori, non dal colosso di Mountain View. Google ha infatti inviato una letteraccia legale al misterioso Philip, primo gestore del sito YouTube-MP3.org.

Pakistan: uccisa Ghazala Javed, la cantante “scomunicata” dai taleban


da: La Stampa

Pakistan, i taleban uccidono la cantante “scomunicata”
Assassinata da sicari Ghazala Javed, 23 anni, idolo della musica leggera
di Kiran Nazish


Karachi - Si chiamava Ghazala Javed ed era la più famosa cantante pashtun del Pakistan. L’hanno uccisa ieri a Peshawar, con sei colpi di pistola, da un commando di quattro uomini in moto. La rivendicazione non c’è ancora, ma la pista più probabile è quella dei taleban. Che l’avevano minacciata più volte. Per il semplice motivo che cantava, contro i precetti del Corano e della sharia. Ghazala era fuggita dal suo villaggio nella Swat Valley, ora sotto il controllo dei militanti, per poter proseguire la sua carriera. Ma non è bastato. L’hanno raggiunta nella grande città dove aver raggiunto il successo e freddata.
La polizia conferma «che è stata raggiunta da sei colpi appena uscita da un salone di bellezza». Le prime indagini si sono però orientate sulla pista famigliare, con l’ex marito come primo sospettato. Ma un cugino della ragazza, Wajid Omer, che suona l’armonica a Peshawar, conferma che «è stata uccisa da sconosciuti. Era in quattro su due moto. Hanno sparato anche sul padre, che era con lei. Penso che siano stati i religiosi fanatici». La sorella, anche lei sul posto, è invece ricoverata all’ospedale, in stato di choc. «Non può sopportare il dolore - dice sconsolato Wajid - di aver

Bonsai di Sebastiano Messina


da: la Repubblica

 

La cifra esatta

Ma quanti saranno, alla fine, gli esodati? Il ministro Fornero ha fornito ieri un primo aggiornamento: da 65 mila a 120 mila. La cifra complessiva verrà comunicata presto con una procedura estremamente sicura, già adottata per le tracce della maturità: il plico telematico. Ogni sindacalista riceverà un file criptato, con un codice alfanumerico di 25 caratteri diviso in due sottocodici. Il primo sottocodice verrà inviato subito. Il secondo sarà custodito in un bunker sorvegliato da carabinieri e telecamere a circuito chiuso. Poi, in un secondo momento, verrà comunicato durante un’edizione straordinaria notturna del Tgr della Val d’Aosta. Il numero ufficiale e definitivo degli esodati apparirà digitando questa seconda password insieme alla radice quadrata del codice segreto del bancomat della Fornero

Marco Travaglio: ‘La giustizia di lorsignori’


da: Il Fatto Quotidiano

La giustizia di lorsignori
di Marco Travaglio

Più particolari emergono sulle interferenze del Quirinale nell’inchiesta di Palermo sulla trattativa Stato-mafia a gentile richiesta del signor Nicola Mancino, più si scatena l’Operazione Casino. È una vecchia tecnica, utilissima a far perdere l’orientamento ai cittadini, così nessuno capisce più chi ha fatto cosa. Ma a questo punto, di fronte alle intercettazioni telefoniche depositate dalla Procura di Palermo che oggi pubblichiamo, i casi sono soltanto due: o Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico del Presidente della Repubblica, millantava credito con Mancino, raccontandogli che Giorgio Napolitano si era “preso a cuore” le sue lagnanze contro i pm di Palermo, al punto di parlare del suo caso con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso perché facesse qualcosa; oppure D’Ambrosio diceva la verità, dunque davvero il Capo dello Stato è personalmente intervenuto con Grasso per conto di un testimone interessato e poi indagato per reticenza. Nel primo caso, D’Ambrosio dovrebbe avere la sensibilità istituzionale di dimettersi. Nel secondo caso, beh, dite un po’ voi chi dovrebbe dimettersi.
Checché si affannino a sostenere i portavoce ufficiali o ufficiosi del Quirinale, infatti, qui c’è da rimuovere un macigno grosso così: il trattamento privilegiato che un potentissimo ex politico come Mancino ha ottenuto dalla più alta istituzione dello Stato in una vicenda che l’ha visto inizialmente nelle vesti di testimone, e poi di indagato per falsa testimonianza, per giunta su una vicenda fra le più gravi e drammatiche della storia repubblicana: le trattative fra Stato e mafia che fecero da sfondo alle stragi mafiose del 1992-’93. Trattative criminali, ma anche criminogene visto che indussero legittimamente i boss di Cosa Nostra a ritenere che le stragi “pagassero” e, anziché fermarle, le incentivarono e le moltiplicarono.

Elio Rossi: I professionisti del potere /2


Le autorità indipendenti

Le autorità indipendenti che dal basso controllano le azioni dei potenti sono uno dei pilastri su cui poggiano i sistemi democratici e capitalistici. Grazie ad esse il controllo dal basso si trasforma da formale in sostanziale: anziché rimanere lettera morta, tramite questi organismi, esso acquista efficacia concreta. Le autorità sono infatti, per i consumatori, il cane da guardia di qualsiasi prodotto che venga venduto sul mercato. Hanno il compito delicatissimo di controllare che nessuna azienda diventi talmente forte da abusare della propria posizione, accordandosi segretamente con le altre per gonfiare i prezzi di beni e servizi e ingannare in questo modo i consumatori. Esse vigilano, dunque, affinché le imprese operino effettivamente in un regime di libera concorrenza. Il loro raggio d’azione è praticamente esteso all’intera economia e al sistema finanziario: banche  e assicurazioni, società di servizi, telecomunicazioni, energia e tutti i settori merceologici (dai pannolini per neonati alla pasta, dalla manutenzione degli ascensori ai ricambi per auto, dai notai ai medici, dalle agenzie di pratiche per auto alle farmacie), senza dimenticare la Borsa e il mercato dei capitali.
La difesa della concorrenza e del mercato libero è necessario a impedire che le imprese raggiungano accordi tra loro per aggirare le regole sulla competizione, concertare strategie e pratiche commerciali, o addirittura fondersi tra loro piuttosto che operare come realtà separate e accettare i rischi della libera competizione. Può accadere infatti che banche o assicurazioni fissino tutte insieme prezzi e

L’Amaca di Michele Serra


da: la Repubblica

Adesso che la Lega ha perduto gran parte del suo potere di ricatto, forse possiamo tornare a parlare, con sollievo, di alcune qualità del Nord senza sentirci complici di una cultura di strapaese. Per esempio: le candidature di Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi alla Rai (scelta felice dell’associazionismo, innescata dal passo indietro virtuoso di Bersani) sono una rivincita della Milano migliore, la Milano etica, democratica e “protestante” che si contrappone quasi naturalmente alla Roma peggiore, quella maneggiona, consociativa e curiale. Probabile che questo dato (due milanesi su due) sia sfuggito alle associazioni nazionali sollecitate a indicare due nomi per il Consiglio d’amministrazione più discusso d’Italia. Ma non c’è dubbio che a configurare il tasso (alto) di autonomia e di eticità di Colombo e Tobagi abbia contribuito assai la loro formazione nella Milano di cui sopra, la stessa di Ambrosoli, di Mani Pulite, di Tobagi padre.
È strano, piuttosto, che il dato sfugga a una persona che a Milano ha lungamente lavorato, Tonino Di Pietro, che non riesce a vedere nell’indicazione di quei due nomi altro che una nuova e mutata forma di lottizzazione partitica. Dall’uomo che ha portato in Parlamento De Gregorio, Scilipoti e Razzi ci si aspetterebbe, sulle nomine di qualunque ordine e grado, maggiore prudenza nei giudizi.

Esame di maturità: Montale, Nizan, la responsabilità della scienza


Tratto da: http://www.ansa.it/

Montale, i giovani e la crisi: sono alcune delle tracce proposte per la prova di italiano nella Maturità 2012.
Le responsabilità della scienza e della tecnologia: è un'altra delle tracce proposte per la prova di italiano alla Maturità 2012.
Anche gli ebrei nella storia e' una delle tracce proposte. Nel dettaglio, la traccia propone di descrivere lo sterminio degli ebrei programmato e realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Ce n'é anche una di carattere generale che invita gli studenti a riflettere su "bene individuale e bene comune".
TEMI, PAUL NIZAN E I 20 ANNI - "Avevo 20 anni: non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita": questa frase di Paul Nizan, scrittore e filosofo francese, è stata proposta ai maturandi impegnati stamani con il primo scritto dell'esame di Stato.
IL 'LABIRINTO' PER L'ARTICOLO DI GIORNALE - I giovani che vorranno cimentarsi con l'articolo di giornale per la prova di italiano della Maturità dovranno descrivere il Labirinto. Avranno a disposizione una serie di documenti di grandi autori come Ariosto, Picasso, Calvino ed Eco.
DI MONTALE "AMMAZZARE IL TEMPO" - Di Eugenio Montale è stato proposto ai candidati della maturità un brano di prosa tratto da "Ammazzare il tempo".
E' stato diffuso sul Tg1 il secondo codice di accesso per "decriptare" le tracce per il primo scritto della Maturità. Abbinandolo a quello già in loro possesso le commissioni potranno "scaricare" i temi da proporre ai maturandi.
Sono circa mezzo milione gli studenti che stamani, con la prima prova di italiano, hanno cominciato l'esame di maturità. Quest'anno per la prima volta l'invio delle tracce delle prove scritte avverrà per via telematica e non attraverso i fascicoli cartacei. Per i candidati ci sarà il solito ventaglio di scelte (analisi del testo, tema storico, tema di attualita, ecc.). La seconda prova scritta si svolgerà domani, mentre la terza e ultima è in calendario per lunedì.
PER TEMA SU CRISI BRANI DI STEVE JOBS - Ci sono anche brani di Steve Jobs tra i materiali forniti agli studenti per svolgere il tema sui giovani e la crisi (ambito socio-economico).

Media: la trasformazione del web secondo Paul Adams


da: la Repubblica

"Il prossimo web sarà tutto sociale"
Il guru di FB si emoziona in pubblico
Paul Adams, già a Google, da due anni il responsabile del brand design del social network fondato da Mark Zuckerberg, davanti alla platea dei pubblicitari a Cannes. "Attorno ai dati si costruisce il mondo del futuro"
di Ernesto Assante

Paul Adams è un ragazzo timido. Nonostante sia oggi il responsabile del brand design di Facebook, nonostante porti in gran parte la responsabilità della costruzione a "cerchie" di Google+, avendo lavorato con Google fino a un paio di anni fa, nonostante sia una delle "personalità" della Silicon Valley, non è uno che ami parlare in pubblico e a Cannes, al Festival della Creatività, davanti alla platea dei pubblicitari alla quale era stato invitato a parlare si è addirittura bloccato, travolto dall'emozione. "Non mi era mai successo, è stato incredibile", dice ridendo, "altro che social, ho messo in mostra il lato più antisociale di me stesso". Adams è uno dei "pensatori" del social web di oggi, i suoi studi hanno fatto da base alla costruzione di Google+, il suo libro più recente "Grouped" è un ottimo strumento per comprendere come funzionano e come evolveranno i social network.

E ora, come responsabile del brand design di Facebook Adams si trova davanti ad una sfida interessante, capire come il più grande social network del mondo cambierà nel prossimo futuro, come sta già cambiando.

La Ricerca italiana: la plastica pulia di Marco Astori e Guy Cicognani


da: la Repubblica

La scoperta italiana della plastica pulita
Un computer collegato a internet. E un'idea. Nasce così la scoperta fatta da Marco Astori e Guy Cicognani. E quelle degli altri inventori e innovatori che provano a "cambiare la vita in meglio"
di Riccardo Luna  

"La cosa più buffa di questa storia è che io non sono uno scienziato e nemmeno un laureato in chimica. Sono soltanto un grafico pubblicitario che un giorno si è detto che doveva esserci un altro modo per fare la plastica. Un modo che non inquinasse il pianeta per migliaia di anni. Allora sono andato su Internet a cercare fino a quando quel modo l'ho trovato". Questa è la storia di una rivoluzione fatta in casa, scoperta per caso e destinata forse a cambiare le cose.

Gli oggetti della nostra vita. L'artefice si chiama Marco Astorri, ha 43 anni, tre figli, una pettinatura che lo fa assomigliare al protagonista muto di The Artist e un'azienda che sta facendo discutere il mondo: la BioOn sta a Minerbio, a 40 minuti da Bologna. Da qualche mese ogni settimana c'è una processione infinita verso questo misterioso laboratorio in mezzo ai campi: bussano i capi delle grandi multinazionali della chimica, ma anche i produttori di telefonini, personal computer e televisori, componenti per le automobili. Insomma tutti quelli che fanno prodotti usando la vecchia plastica.

Vengono, ascoltano, guardano le ampolle piene di misture dolciastre, i fermentatori

Il Buongiorno di Massimo Gramellini


da: La Stampa

Confindustria Potemkin

La riforma del lavoro è una boiata, ha dichiarato il nuovo presidente di Confindustria, premurandosi di precisare che in questo periodo sta cercando di moderare i toni. Gliene siamo grati. In effetti Squinzi non ha prodotto rumori con la bocca né mostrato il dito medio alla platea. Si è limitato all’analisi cruda, essenziale: una boiata. Può darsi abbia ragione, intendiamoci. Molti la pensano come lui. Però, specie se occupano ruoli di responsabilità e non stanno bevendo l’aperitivo al bar, si sforzano di articolare il dissenso in forme più complesse. Che sciocchini. Boiata ha tanti pregi: è una parola sciatta, quindi spacciabile per popolare, ed essendo composta da sole sei lettere entra a meraviglia nei titoli dei giornali.

La sua storia è un po’ la storia delle nostre classi dirigenti. In Italia non è mai esistito un linguaggio medio: l’alternativa al lessico incomprensibile dei cortigiani era il dialetto ruspante della plebe, poi scomparso a favore di un «banalese» televisivo smunto nei vocaboli e trucido nei contenuti. Quando negli anni Settanta quel genio di Paolo Villaggio ruppe il conformismo culturale facendo dire al suo Fantozzi «la Corazzata Potemkin è una boiata pazzesca» (al cinema diventò «cagata»: probabilmente «boiata» fu considerato un termine letterario), un urlo di liberazione si levò dalla Penisola. I potenti non si vergognarono più di assumere il linguaggio delle loro vittime e con una parolaccia e una barzelletta ne conquistarono il voto. Da allora fra potenti e sudditi non c’è più alcuna differenza di stile, di cultura, di sogni. Soltanto di soldi.

Esodati, Fornero dice 120.000: ‘chi offre di più’…


da: Il Fatto Quotidiano

Esodati, Fornero: “Non sono 400 mila.Dall’Inps numero parziale e fuorviante”
Il ministro del Lavoro: "Non ho fornito informazioni non vere né ho nascosto dati. Ho solo dato priorità ai lavoratori più a rischio". Oltre ai 65mila già inseriti in un decreto, pronti provvedimenti analoghi per altri 55mila

Il numero di 400mila lavoratori nella relazione dell’Inps sui lavoratori esodati “non è numero dei lavoratori da salvaguardare”. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ribadisce quello che aveva già detto. Il dato fornito dall’Inps e che ha scatenato le polemiche delle settimane scorse, ha aggiunto il ministro, “è stato interpretato come numero di lavoratori da salvaguardare, ciò che non è “perché il dato “è parziale e fuorviante“. “Respingo il fatto che io abbia fornito informazioni non vere – insiste la Fornero – Non è mai stata mia abitudine né voglio infrangere questa regola in questo breve periodo di governo tecnico. Né ho mai inteso sottrarre dati alla pubblica conoscenza e discussione rivendico di avere assunto invece un atteggiamento di chiarezza e trasparenza”. Di più: ”Respingo con forza ogni insinuazione sul fatto che io abbia fornito informazioni non vere sul numero di lavoratori interessati o che abbia voluto sottrarre dati”. La Fornero ha assicurato che sulla questione esodati sarà comunque convocato un tavolo tecnico. Inutile aggiungere che l’intervento di oggi del ministro trova in disaccordo tutti i sindacati. La Uil, per dirne una, considera aberrante “l’ipotesi del Governo di estendere ai lavoratori esodati meno anziani il trattamento di disoccupazione evitando così per questi la soluzione previdenziale. “Cercheremo di contrapporci in tutti i modi, se questa fosse la soluzione” ha affermato il segretario della Uil Luigi Angeletti.
I numeri: 55mila “nuovi” esodati. Sono circa 55mila i soggetti da tutelare oltre i 65mila esodati già individuati, ha riferito Fornero. Dei 55mila “nuovi” esodati, ha spiegato il ministro Fornero, “vi sono 40mila lavoratori in mobilità

Governo Monti, riforma del lavoro: Squinzi (Confindustria) “è una boiata”


da: La Stampa

Lavoro, Fornero apre alle modifiche
Squinzi: questa riforma è una boiata

La riforma del mercato del lavoro va approvata subito, entro il 28. Poi, incassata la legge, si potrà ragionare di eventuali correzioni. Il ministro del lavoro Elsa Fornero rivendica un approccio «pragmatico» e allontana la tentazione di arroccarsi su una posizione «dogmatica». Ma deve anche incassare la dura critica del leader di Confindustria, Giorgio Squinzi: la riforma «è una boiata», ma va approvata lo stesso. Senza, per questo, scomporsi più di tanto. «Sono sicura che si ricrederà», replica il ministro al leader degli industriali.

Fornero parla al telefono, in un messaggio ad un convegno della Fondazione Craxi, a metà mattina. E usa parole concilianti, soprattutto verso le continue richieste di modifiche alla riforma che continuano ad arrivare dalle forze politiche. Del resto, l’obiettivo del governo, portare al Consiglio Ue del 28 giugno la riforma approvata, non è compatibile con toni diversi. «Non c’è dogmatismo in questa riforma del lavoro, il che significa che bisogna anche essere disposti e preparati a monitorarla, a vedere se gli effetti si discostano e in quale misura dagli obiettivi che ci si è posti e così, dovesse succedere, bisogna avere anche la disponibilità eventualmente a cambiare qualcosa», dice. L’invito del ministro è ad avere «un approccio pragmatico e una valutazione in itinere», perchè, aggiunge, «la riforma è complessa e quindi dobbiamo fare nostro un atteggiamento pragmatico». Fornero, quindi, evidenzia come «il controllo in itinere delle riforme vada usato come metodo affinchè contribuiscano al cambiamento» auspicato.

martedì 19 giugno 2012

Milano: la Torre dell’evasione


da: Lettera 43

La Torre dell'evasione

Un'evasione fiscale dai numeri record è stata scoperta a Milano dalla Guardia di finanza: vi sono coinvolte ben 450 società, tutte con domicilio fiscale nella Torre Velasca, per un totale di 406 evasori. Le indagini sono in corso da due anni e hanno portato alla denuncia per frode, al momento, per cinque persone ma sembra il numero sia destinato a crescere.
IN DUE, SENZA QUALIFICHE, GESTIVANO 1.300 SOCIETÀ. Tutte le società erano inoltre gestite da un unico studio di consulenze fiscali e tributarie, nel frattempo trasferitosi però dal famoso edificio milanese in altra sede.
Dalle indagini è emerso anche che quest'attività era coordinata soltanto da due persone, laureate in materie giuridico-economiche ma senza alcuna abilitazione professionale da commercialista e da avvocato.
In totale gestivano 1.300 società, nessuna delle quali, dopo gli accertamenti, è risultata pienamente in regola: i due sono stati denunciati per omesse dichiarazioni fiscali.
MANCATE IMPOSTE SUL REDDITO PER 20 MILIONI. Dapprima la Guardia di finanza ha indagato 49 soggetti economici, scoprendo così 43 evasori totali e accertando l'omesso versamento di imposte sul reddito delle società per oltre 20 milioni di euro.
Era stata inoltre evasa l'Iva per più di 1,2 milioni di euro.
La Finanza ha recuperato a tassazione oltre 15 milioni di Ires e oltre 12 di Irap, con la conseguente denuncia all'autorità giudiziaria di cinque persone per frode fiscale.
Ma le indagini sono destinate a estendersi dato che sono stati segnalati agli uffici finanziari ulteriori 406 evasori.

Società immobiliari con la sola finalità di elusione fiscale

Le numerose società che frodavano sistematicamente il fisco facevano capo

Vaticano, cardinale Bertone: la Costituzione italiana a “piacere”


da: Il Fatto Quotidiano

Bertone si appella alla legge italiana ma il Vaticano non la rispetta

Meschinità e menzogne”. Il cardinale Tarcisio Bertone tenta di liquidare così le inchieste giornalistiche che negli ultimi mesi hanno portato alla luce vicende che riguardano il Vaticano culminate con l’arresto del maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele. Secondo Bertone i giornalisti dovrebbero soppesare “la reale consistenza dei fatti” e smetterla di “imitare Dan Brown” e in Italia “si continua a inventare favole e riproporre leggende”. Perché poi l’articolo 15 della Costituzione italiana non deve essere riconosciuto anche ai cristiani che scrivono al Papa? Sarebbe invece saggio riflettere sul rapporto tra libertà di espressione e “diritto alla privacy”.
In un’ampia intervista a Famiglia Cristiana, il cardinale Bertone condanna l’immagine di una Chiesa in cui regnano intrighi e scontri di potere, opposte cordate, cardinali in lotta tra loro e addirittura implicati nel complotto per “la conquista di un fantomatico potere”. Il Papa, ricorda, ha parlato di “calunnia”, e “forse occorrerebbe fare una catechesi su questo vizio, per recuperare il senso della ricerca della verità” e “della proporzione dei fatti”.
“Ci troviamo in un momento faticoso e nessuno di noi intende nascondere ombre e difetti della Chiesa”, ma la Chiesa “è unita attorno al Papa”, e “una roccia che resiste alle burrasche” e “punto di riferimento per milioni di persone e istituzioni nel mondo”, e “per questo si cerca di destabilizzarla”. “Io – spiega – sono al centro della mischia, e vivo queste vicende con dolore”, visto il “tentativo accanito e ripetuto di separare, di creare divisione tra il Santo Padre e i suoi collaboratori, e tra gli stessi collaboratori”: c’è “qualcosa di iniquo” nel voler “colpire coloro che si dedicano con maggior passione e anche maggior fatica personale al bene della Chiesa”.

Web, la cultura in rete: ClubDante


da: Lettera 43

ClubDante, cultura in Rete
La community che fa dialogare autori e lettori.

Lanciato lo scorso maggio durante il Salone del libro di Torino il ClubDante inizia a muovere i primi passi sul mercato web italiano. Presentato come il social network delle culture narrative e animato da lettori e scrittori, il sito si muove tra letteratura, blogging e reportage con l’obiettivo di rivoluzionare il dibattito culturale e con un occhio alla vendita degli spazi pubblicitari e agli investimenti nei progetti culturali.
DIMENTICARE LE VECCHIE COMMUNITY.  Il ClubDante è uno spazio virtuale dove è possibile leggere recensioni, commentare e consigliare libri. La differenza con altri social network letterari è soprattutto la varietà di forme di interazione e di contenuti che trasformano l'utente in protagonista attivo sul web. L’obiettivo dichiarato della piattaforma è quello di cambiare le modalità di fruizione e partecipazione al dibattito culturale nel nostro Paese.
IN CONTATTO DIRETTO CON L’AUTORE. Il social dalla vocazione culturale cercherà di raggiungere questo ambizioso obiettivo mettendo in contatto diretto lettori e scrittori e dando loro la possibilità di dialogare, scambiarsi opinioni e suggerimenti di lettura. Al tempo stesso gli autori avranno la possibilità di cercare il contatto diretto con il lettore, rivolgendosi direttamente a una grande massa di persone, tutte accumunate dalla passione per la lettura. Tra gli autori che hanno aderito al progetto e che già vi partecipano attivamente curando un proprio spazio personale ci sono già Roberto Saviano, Carlo Lucarelli, Antonio Scurati, Massimo Carlotto, Paolo Giordano, Mario Desiati, Cristina Comencini, Mauro Covacich, e Luis Sepúlveda.

Google: “aumenta la richiesta di censura nel web”



Google: la censura web è in aumento

Nel 2010, Google annunciò la creazione di un sito in cui gli utenti possono (ancora oggi) visualizzare tutte le richieste di cancellazione dei risultati dalle pagine del motore di ricerca (in gergo tecnico, SERP) da parte di terzi. Con il nome di Transparency Report, il sito permette ad esempio di osservare come Microsoft abbia richiesto il ritiro di 24.716 nomi a dominio in Google, probabilmente per la violazione dei diritti di proprietà intellettuale (copyright). Queste richieste a volte provengono da governi e Mountain View ha annunciato che il numero è in continuo aumento.
A differenza delle richieste inviate dalle aziende che vengono visualizzate in tempo reale, quelle fatte dai governi richiedono un processo manuale e sono aggiornate ogni sei mesi. Quindi questo è il quinto rapporto semestrale. "Purtroppo quello che vediamo da due anni è inquietante (...) Ci è stato chiesto di rimuovere i discorsi politici. La situazione è allarmante, non solo perché mette in pericolo la libertà di espressione, ma anche perché molte di queste richieste provengono (...) da Paesi occidentali democratici che non sono di solito limitati dalla censura", ha detto l'analista Dorothy Chou.

Festival di Sanremo 2013: è ufficiale, affidato a Fabio Fazio



E' ufficiale: a Fabio Fazio il Festival di Sanremo. E torna con Saviano su Raitre
Fabio Fazio presentera' il prossimo Festival di Sanremo. Ad annunciarlo - dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi – è  il capostruttura intrattenimento della Rai, Giancarlo Leone, assieme allo stesso Fazio durante la presentazione a Milano del palinsesto autunnale 2012 della Rai.

Ma per Fazio non finisce qui. Il lunedì il conduttore esporta dal week end il suo 'Che tempo che fa' e lo trasforma in un programma di prime time, che non sarà diverso e nuovo solo nella durata. La capacità di guardare all'attualità con occhio ironico e profondo, attraverso i faccia a faccia del conduttore con gli ospiti, si abbinerà a nuovi spazi e alla presenza di grandi personaggi, fra i quali spicca il nome di Roberto Saviano, a ricostituire la coppia che aveva dato vita su Rai Tre a 'Vieni via con me', uno degli eventi televisivi degli ultimi anni.
Quanto a Sanremo, per Fazio sarà il terzo festival, dopo quelli del 1999 e del 2000. E nei primi due il conduttore ha abituato il pubblico di Rai1 a scelte affatto scontate se non completamente spiazzanti. Tutti ricorderanno lo stupore all'inizio del 1999 per l'annuncio che avrebbe avuto al suo fianco sul palco del Teatro Ariston, non solo Laetitia Casta, ma anche il premio Nobel per la medicina Renato Dulbecco. Così come fece notizia, non solo nelle pagine degli spettacoli, l'arrivo nella città dei fiori, nella stessa edizione, di un altro premio Nobel (per la Pace) come superospite all'Ariston: Michail Gorbaciov.
E ancora, l'anno successivo, Fazio volle al suo fianco, oltre a Ines Sastre e Teo Teocoli, il tenore-star Luciano Pavarotti. E sul palco del festival ospitò Jovanotti e Bono degli U2 per promuovere la campagna per la cancellazione del debito dei paesi in via di sviluppo nei confronti dei paesi industrializzati. Insomma, c'è da scommettere che non mancheranno notizie sul festival fino all'apertura del sipario.

Processo Mediaset: il pm De Pasquale chiede 3 anni e 8 mesi per Berlusconi


da: Il Fatto Quotidiano

Processo Mediaset, pm chiede 3 anni e 8 mesi per Berlusconi 
Al termine della requisitoria il pm De Pasquale chiede la condanna per frode fiscale perché "Ci sono le impronte digitali" del Cavaliere "sui soldi dei fondi neri". Tra il 1994 e il 1998, questa la tesi dell'accusa, gonfiati i conti 368 milioni di dollari. Tra il 2001-03 altri episodi simili per 40 milioni di euro

“Ci sono le impronte digitali di Silvio Berlusconi sui soldi dei fondi neri”. Il pubblico ministero Fabio De Pasquale ha chiesto che Silvio Berlusconi venga condannato a 3 anni e 8 mesi per frode fiscale. La richiesta come di rito è avvenuta al termine della requisitoria del processo Mediaset che si sta svolgendo a Milano, sulle presunte  irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte del gruppo del Biscione. Oltre all’ex premier ci sono 10 imputati, fra cui Fedele Confalonieri. Tutti sono accusati di frode fiscale, mentre per i cittadini di Hong Kong c’è un’altra accusa: il riciclaggio. Per Confalonieri, presidente del gruppo, l’accusa ha chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione.
Le impronte digitali, alle quali il pm fa riferimento sono conti bancari svizzeri dove sono stati versati i fondi neri che, “sono riconducibili a Silvio Berlusconi“. Il rappresentante della pubblica accusa ha molto insistito sulla circostanza che Berlusconi è stato “l’apice della catena di comando dei diritti fin dal 1998″ e che questo ruolo è stato da lui mantenuto anche dopo la discesa in campo nella politica. Confutando la tesi difensiva secondo la quale Berlusconi avrebbe lasciato il comando delle sue società dopo aver assunto l’impegno politico, De Pasquale ha detto che questa argomentazione “fa a pugni con quello che leggiamo sui giornali ogni giorno”. Per il presunto “socio occulto di Berlusconi, l’imprenditore di origine egiziana Frank Agrama, sono stati chiesti tre anni e otto mesi di carcere. Stando alla ricostruzione della procura, le società della galassia Fininvest e poi Mediaset

Rai, nomine dei consiglieri: le associazioni propongono al Pd Colombo e Tobagi


da: Il Fatto Quotidiano

Nomine Rai: Colombo e Tobagi i nomi segnalati dalle associazioni al Pd
Bersani: "Orgogliosi di sostenere queste personalità". Polemiche tra i democratici. Pervenuti alla Vigilanza quasi 200 curriculum. Per valutarli Zavoli punta a "dare altri tre giorni di tempo ai commissari prima di iniziare a votare"

Il Pd non avrebbe partecipato alle nomine Rai. Per questo Bersani aveva chiesto aiuto a una rosa di quattro associazioni (‘Se non ora quando’, ‘Libera’, ‘Libertà e Giustizia’ e il ‘Comitato per la libertà e il diritto all’informazione’) incaricate di suggerire i nomi dei candidati da sottoporre alla commissione di Vigilanza. Oggi, come anticipato dal fattoquotidiano.it, si è svolta la riunione decisiva per trovare la quadra e dopo sei ore di confronto è stato trovato l’accordo su Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi.
Il segretario dei democratici è convinto che il metodo abbia funzionato, a dispetto delle critiche raccolte anche nel suo partito, e intende riproporlo ora per un altro capitolo spinoso, la riforma della governance Rai. ”Siamo orgogliosi di sostenere queste personalità, di cui ovviamente rispetteremo l’assoluta indipendenza”, ha detto Bersani che non intende lasciarsi condizionare da chi ha subito puntato il dito contro l’inesperienza dei due candidati sul mondo della tv. L’ex magistrato di Mani pulite, si fa notare al Nazareno, è un esperto di diritto societario. La figlia di Walter Tobagi, ucciso dalle Br nel 1980, ha acquisito una grande autorevolezza come giornalista e scrittrice. “Accolgo senz’altro l’invito a un confronto immediato sui temi dell’informazione e di riforme più generali rivoltomi dalle associazioni”, ha assicurato Bersani, “mi auguro che questa vicenda segni un punto di partenza perche’ la politica e l’impegno civico, nella loro autonomia, migliorino nel profondo il nostro Paese”. Colombo stasera, ai microfoni de La Zanzara di Radio 24,