martedì 11 settembre 2012

Sanremo 2013: il Festival di Fabio Fazio


da: Lettera 43

Il Festival secondo di Fazio
Regole e indiscrezioni dell'edizione 2013.

Scordatevi i sermoni di Celentano e le lezioni di Roberto Saviano. Quest’anno torneremo ad avere il Festival della canzone italiana e non la passerella di questo e quello. E semmai il giornalista facesse visita al padrone di casa Fabio Fazio, dovrà attenersi alle tavole della legge del Festival scritte dalla Rai. Anzi, da Giancarlo Leone, il direttore dell’intrattenimento di viale Mazzini al quale sono state affidate le chiavi della manifestazione canora.
E visto che Leone è uno a cui non piace sbagliare, tanto che il motore della macchina della produzione sta già girando al massimo, di concerto con il conduttore ha già chiuso il regolamento della manifestazione.

Il decalogo dell’Ariston. Si tratta di un decalogo essenziale, ma sufficientemente chiaro per tutti. Che non si limita a stabilire i criteri con cui verrà nominato il vincitore e le regole spicciole della gara, ma fissa anche i limiti entro il quale conduttore e ospiti potranno muoversi.
L’obiettivo, quello vero, è evitare l’errore dell’anno scorso, quando Celentano scompigliò le regole del gioco. Con i suoi monologhi a sorpresa il molleggiato, oltre a mettere in imbarazzo la Rai e scatenare uno tsunami di polemiche, fece saltare anche vari blocchi pubblicitari.

Scalette fissate in anticipo. E siccome il Festival è un affare prima che un prodotto televisivo, le scalette delle serate dovranno essere messe a punto con largo anticipo.
Senza sbavature, a partire dalle incursioni di Luciana Littizzetto, che avrà il suo spazio, ma non certo la licenza di sparare a zero, com’è abituata a fare a Che tempo che fa. E Fazio, da questo punto di vista, è una garanzia per la Rai, essendo considerato un uomo azienda.
In pole Marcuzzi e Raffaele. Probabilmente la comica torinese sarà affiancata da una seconda presenza femminile. Le possibilità sono due: o Alessia Marcuzzi, senza dubbio spalla affidabile e certificata, o Virginia Raffaele, sicuramente più sbarazzina, un talento allo stato puro che piace molto a Giancarlo Leone.
Con le sue imitazioni Raffaele potrebbe essere il giusto peperoncino su una pizza margherita che, altrimenti, rischierebbe di essere un po’ insipida.

Per i giovani niente selezione via web. Esclusi i minorenni

Nel frattempo le certezze sul Festival che sarà riguardano il regolamento. La selezione dei giovani che si sfideranno sul palco dell’Ariston non avverrà più sul web, formula che non piace affatto a Fazio, ma sarà messa a punto da una commissione di esperti. I minorenni, poi, sono stati esclusi dalla manifestazione.
I big tutti in finale. Fazio, che del Festival è pure direttore artistico, ha confermato che i 14 big in gara dovranno arrivare tutti in finale, senza eliminazioni che mortificano la musica, che tornerà - almeno nelle intenzioni - a essere la vera protagonista della manifestazione.
«Bisogna rispettare i musicisti», ha dichiarato il conduttore ligure, «e ognuno dovrà presentare due canzoni al televoto e al giudizio di una giuria».
L'assist alle radio. La gara, ha spiegato Fazio, «comincia con la prima esecuzione dei big il martedì e il mercoledì. Poi si vota sulle due canzoni e da giovedì si ascolterà solo la canzone selezionata per il Festival». Un meccanismo, questo, che permetterà alle radio di trasmettere a Festival in corso il brano dei big bocciato da giuria e pubblico.
L’obiettivo è quello di portare a Sanremo i grandi nomi della musica italiana, sempre ostici alla gara e alla tagliola delle eliminazioni. Fazio avrebbe contattato un po’ tutti, da Zucchero a Ligabue, anche solo per avere dei consigli. Se poi passeranno da Sanremo lo si saprà soltanto fra qualche mese.
La squadra autoriale. Con Fazio ci sarà il solito gruppo autoriale (Galeotti, Posani, Piccolo, Martelli e Fasulo), mentre a firmare la regia sarà Duccio Forzano.
«Sto cercando un direttore musicale», ha aggiunto il conduttore, «soprattutto per la scelta dei giovani: vorrei una fotografia abbastanza esauriente della musica contemporanea italiana, non una scelta che obbedisca ai soli criteri televisivi».
Spending review sugli ospiti. Il capitolo sul quale resta il massimo riserbo riguarda gli ospiti. La Rai, che quest’anno ha deciso di realizzare in proprio l’intera manifestazione, non sembra intenzionata a “tagliare” troppo, ma nemmeno a buttare soldi dalla finestra.
Segno che le scelte, alla fine, saranno molto oculate e in linea con le indicazioni date dalla nuova governance dell’azienda.
Insomma, avremo un Festival normale, dove la normalità punta a far diventare speciale la canzone, rimasta per troppo tempo dietro le quinte. 

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