giovedì 6 settembre 2012

Primi effetti della riforma lavoro della Fornero: azienda sana licenzia due dipendenti


Se le cose stessero come sostiene il sindacalista, sono stata – ahimè – profetica quando scrissi il perché della mia opposizione a modificare, di fatto, l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
La riforma del lavoro della Fornero, approvata – ovviamente – da Monti, pare stia producendo i suoi effetti concreti: consentire alle aziende, con il trucco dei “motivi economici”,  di fare licenziamenti mirati ad alcuni dipendenti senza giustificato motivo.
I due dipendenti licenziati lavoravano nel “back office” della Huawei. Il back office è una tipologia di ufficio tra le più dimensionate come addetti e mediamente non qualificante come tipo attività. Vale a dire: puoi mettere e spostare da un back office gli addetti senza che si creino “buchi” pericolosi per la produttività.
Se la Huawei non è in crisi, è probabile che al posto dei due licenziati assuma altre persone. Non necessariamente da collocare nel back office. Può prendere due dipendenti e spostarli nell’ufficio di back office come invece assumere altre persone da collocare in altri uffici.
Se questo avvenisse, potremmo in sintesi dire che: fatta la legge, fatto l’inganno. Del resto, questa è la “regola” e la “morale” in Italia. Grazie alla Fornero, è sempre più facile applicare concretamente questa “regola” e “morale”.


da: Lettera 43

I primi licenziati dalla crisi

A poco più di due mesi dalla sua approvazione, e ancora bersagliata dalle critiche, la riforma Fornero ha dato il suo primo risultato tangibile: due licenziamenti per motivi economici. A denunciarli è stato il sindacato Fistel-Cisl, attraverso le parole di Giorgio Serao, della segreteria nazionale: «Si tratta di due lavoratori attivi nelle attività di back office, non quadri. Huawei ha giustificato il provvedimento sostenendo di voler risparmiare».
«AZIENDA IN CRESCITA». Per questo l'azienda si è appellata all’articolo 1, comma 40, della legge numero 92 del 28 giugno 2012, ovvero la cosiddetta riforma Fornero.
Il fatto, secondo il sindacato, è particolarmente grave: «Il provvedimento è di una gravità inaudita perchè la ricca Huawei è una società in crescita sia come business, sia come livelli occupazionali nel nostro Paese (ha infatti rilevato le attività e i lavoratori del network di Fastweb) e non può utilizzare la legge Fornero per sbarazzarsi dei lavoratori indesiderati».

Un fatto destinato a provocare dure reazioni e ricorsi, un episodio primo nel suo genere che potrebbe fare giurisprudenza con la pronuncia del giudice sul reintegro.
«PERICOLOSO PRECEDENTE». Secondo Serao «la decisione di Huawei è un pericoloso precedente nel settore delle telecomunicazioni dove gran parte delle aziende sta vivendo una difficile crisi industriale e nonostante ciò, insieme al sindacato, sta salvaguardando con accordi i livelli occupazionali in attesa della ripresa del mercato».
Ecco perché il sindacato «ha dato piena disponibilità ai lavoratori per impugnare il licenziamento perchè ritiene che nemmeno nella più estensiva interpretazione della legge ricorrono le condizioni per chiudere il rapporto di lavoro».
Per Serao «la decisione di Huawei compromette irrimediabilmente il rapporto relazionale con il sindacato anche per il futuro e questo ci fa ritenere che è un partner pericoloso per le aziende e per i lavoratori del settore». 

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