mercoledì 19 settembre 2012

Malika Ayane, nuovo album: ‘Ricreazione’



da: La Stampa

Malika Ayane che guarda al mondo con le delizie d'una voce speziata
di Marinella Venegoni

Guarda al mercato internazionale più esigente «Ricreazione» di Malika Ayane, album della conferma di un talento che il fiuto della discografica Caterina Caselli ha riconosciuto e (come molte altre volte) lanciato con ambizioni vaste e del tutto legittime. «Ricreazione» è una raccolta di 12 canzoni inedite anche in inglese, che non ha paura di confrontarsi con le produzioni di star ben sedimentate nell'immaginario collettivo. 

Ma ciò che lo rende sfizioso, sono freschezza e varietà di ispirazioni e atmosfere: Paolo Conte le ha cucito con fili preziosi una «Glamour» onirica e puntinata di elettronica, The Niro propone con «Medusa» un mondo liquido e suggestivo, «The Morns Are Meeker Than They Are» è un inedito sussurrato del compianto Sergio Endrigo su un testo di Emily Dickinson: un'autentica delizia.
Con Boosta dei Subsonica c'è una «Shine» nervosa che potrebbe diventare uno standard. Pacifico interviene da suo pari su alcuni testi, Tricarico felicemente redivivo chiude con «Occasionale», bislacca ricerca dell'amore che dà una volta in più a Malika l'occasione di esibire una capacità interpretativa di gran classe, corredo di una grana di voce che la Caselli definisce «speziata», e Paolo Conte «arancione scuro che sa di spezia amara e rara».
Una voce morbida e originale, che evoca le grandi cantanti nere della metà del secolo scorso, duttile ma mai tentata da quei virtuosismi ostentati che ci tormentano nei più popolari programmi o nelle dive da un tanto al chilo. Una voce che mancava nel panorama italiano, e ha nell'espressività e nel feeling la cifra prevalente. Malika si cimenta anche come autrice di musica e testi, a partire dalla notevole, romantica «Grovigli» che apre l'album, di cui si apprezza una vena di urgenza comunicativa che prevale sull'esigenza della perfezione formale: e qui è una scelta dell'Ayane produttrice dell'opera intera, artista ben consapevole dei propri mezzi. Curiosamente (ma non tanto, in fondo) il pezzo più banale, «Tre cose», è stato scelto come singolo.
Rallegrato da una foto di copertina divertente e caotica di folla, con Caterina che sorride sotto un ombrellino da sole e Malika in abito maestoso, «Ricreazione» è un album che si ascolterà a lungo, contro la tendenza mordi-e-fuggi.
**** (quattro stelle)

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