lunedì 24 settembre 2012

La “strategia” di Fiat dopo l’incontro di Marchionne e Elkann con Monti



Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom-Cgil, intervistato da Radio 1 Rai: "Per poter saturare i 4 impianti italiani e dare garanzie di occupazione e lavoro ai dipendenti, dunque togliendo la cassa integrazione, bisognerebbe portare 400mila vetture da produrre per l'export, che sono esattamente la produzione che Fiat fara' con fatica quest'anno, quindi mi sembra qualcosa che non sia assolutamente credibile, assolutamente di la' da venire. Nessuno ci prestera' 400mila vetture ed in piu' per esportare bisogna avere dei modelli da esportazione ed i modelli attuali non penso si possano esportare, e si torna al punto di partenza: bisogna fare gli investimenti". Nemmeno le ipotesi di sgravi fiscali per le aziende che esportano, sulle quali starebbe lavorando il Governo, convincono la Fiom: "Cose di questo tipo sono solo cose di contorno. La sostanza e' chiedere a Fiat di anticipare gli investimenti in Italia perche' senza questo il 2013 sara' un anno in cui la cassa integrazione aumentera' ed il rischio e' che alcuni impianti vadano all'eutanasia. Mi sembra che si stia solo rinviando nel tempo un problema che non si vuole affrontare per ragioni politiche e perche' la Fiat non e' pronta, non avendo ancora completato la fusione con Crysler". Sulle indiscrezioni riportate dai giornali di oggi, secondo le quali Fiat non scoprira' le carte sui suoi piani neppure dopo il cda del 30 ottobre, come inizialmente previsto:  "Purtroppo penso che sia vero, non credo che Fiat abbia delle carte segrete che ha nascosto al governo italiano e che tirera' fuori come un coniglio dal cappello. La sua idea e' conservare la propria liquidita' per le operazioni finanziarie che deve fare a garanzia dei propri crediti, non investire ed aspettare il momento migliore ma in questo modo si erodono le quote di mercato e i lavoratori pagano un prezzo altissimo".

foto da: focusitaly.net

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