martedì 25 settembre 2012

Concerto ‘Italia Loves Emilia’ a Campovolo: 150mila spettatori


da: Il Sole 24 ore

A Campo Volo concerto da brividi tra Zucchero e Jeff Beck, il Liga che duetta con i Liftiba e tutti i big uniti per una sera per l'Emilia
di Marta Cagnola

L'ordine alfabetico inizia con la A, la scaletta di quello che Claudio Baglioni ha definito "il Parlamento della musica" è partita dalla zeta. La zeta di Zucchero, primo dei tredici senatori sul palco di Italia Loves Emilia. Davanti, 150mila spettatori arrivati da ogni angolo d'Italia, spesso partiti molte ore prima, tanti di fronte ai cancelli dalla notte precedente. Tutti sicuri che sarebbe stato un evento storico - e così è, inevitabilmente, stato.
Dai brividi per le sirene che hanno aperto il concerto, per non dimenticare quei momenti tragici di pochi mesi fa, alle note di Sugar, che si è anche portato l'amico Jeff Beck, tra i re mondiali della chitarra, per un Madre dolcissima insieme a Fiorella Mannoia ed Elisa, pezzo che è stato il primo dei corali che hanno fatto da raccordo ai tanti set. Senza interruzioni, senza troppe parole.

Sono stati proprio i duetti a scaldare di più lo sterminato Campovolo, una voce sola su Io vagabondo con Claudio Baglioni insieme ai Nomadi. Che hanno presentato definitivamente al pubblico il loro nuovo cantante, Cristiano Turato, anima e penna rock. E aria concentrata di chi sta per affrontare l'esame più difficile, quello per cui
ci vuole enorme coraggio. Da lì, una sorpresa dopo l'altra, con Jovanotti sopra tutti per generosità e fantasia: l'unico a osare un duetto con l'inarrivabile Giorgia, splendente di luce propria e di paillette persino sulle scarpe da tennis, nella (loro) hit dell'estate Tu mi porti su. Colui che si è buttato in un Clandestino con la Mannoia, in Via le mani dagli occhi con Elisa e i Negramaro. Con una chicca assoluta: un reggae su Amico di e con Renato Zero. Uno Zero in forma strepitosa, capace di rispolverare antiche movenze mostrando con orgoglio la pancetta dei suoi orgogliosissimi 62 anni. Il re di Campovolo, il Liga, ha duettato con Elisa, coi Litfiba, coi suoi soci Jova e Pelù in una Il mio nome è mai più allargata. L'unico senza duetti, Tiziano Ferro.
"Aspettavo la Pausini" si giustifica in conferenza stampa, parlando dell'assente giustificata per maternità. Ma forse il pubblico avrebbe chiesto di più. Due i tributi, tutti emiliani: a Dalla con Anna e Marco (Mannoia e Sangiorgi) e a Bertoli per il finale. È stato Claudio Baglioni a scegliere "A muso duro", quasi una bandiera.

Ora la parola passa alle cifre della beneficenza. Un percorso che continuerà fino alla fine dell'anno. "Non un euro dev'essere sprecato - dichiara il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani - noi ci mettiamo tutti la faccia". E gli investimenti saranno tracciabili in rete. Ci sono i proventi dei 150mila biglietti (ma come raccontano Claudio Maioli, braccio destro di Ligabue e vero motore dell'evento e Ferdinando Salzano, l'organizzatore, sarebbero potuti arrivare a 200-220, se non fosse stato per ragioni di sicurezza). Ci sono quelli che arrivano dai biglietti dei treni speciali di Trenitalia, dall'asta delle chitarre firmate dagli artisti. Ci saranno le vendite di cd e dvd che arriveranno a breve. E gli incassi della pay per view Prima Fila che per una settimana trasmetterà l'evento.
Proprio sull'evento Sky le uniche polemiche, nate in tempo reale soprattutto su Twitter. Non poteva essere - causa accordi con la discografia, proprio per proteggere l'uscita di cd e dvd - una trasmissione integrale . Ma il messaggio non è passato e i telespettatori, che hanno comprato un biglietto virtuale di dieci euro, si sono trovati una trasmissione con musica e talk. Un diluvio di tweet e parte del talk è stato dirottato su SkyTg24, uscendo dai confini dell'accordo. Filtra dispiacere da Sky, che non fornisce cifre, ma pare che abbia sborsato quasi 200mila euro per la trasmissione (una somma notevole per la tv satellitare). E devolverà interamente gli incassi. I primi dati raccontano di 50 - forse 60mila acquisti. Che per una media di tre telespettatori a decoder sintonizzato fa un altro, immenso, Campovolo.

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