giovedì 13 settembre 2012

Cattolici e politica: in fuga dal centro destra verso l’astensione



da: la Repubblica

Cattolici in fuga dal centrodestra
ma a vincere è la voglia di astensione
Ricerca di Ipsos per le Acli: rispetto alla maggioranza assoluta dei consensi nel 2008, oggi solo un "praticante" su tre confermerebbe la preferenza per il centrodestra mentre il 27% è orientato a non partecipare al voto. A sorpresa alto gradimento per il movimento di Grillo

Cattolici in fuga dal centrodestra e dalle urne. Sono questi i due dati salienti che emergono da un sondaggio realizzato da Ipsos per conto delle Acli in vista del 45° Incontro nazionale in programma ad Orvieto, il prossimo 14 e 15 settembre. 

Secondo l'indagine, che ha raccolto i pareri di un campione di 800 persone rappresentative della popolazione italiana, i cattolici che frequentano almeno settimanalmente la messa (circa un terzo del totale del campione) hanno drasticamente ridotto il proprio consenso al centrodestra: questa coalizione aveva la maggioranza assoluta nel 2008, ma oggi meno di un terzo la voterebbe. Il centrosinistra segnala una sostanziale tenuta (intorno al 34%). Il centro cresce e da circa un anno si attesta intorno al 16%. Subito dietro, nelle preferenze dei cattolici praticanti, si attesta il Movimento di Beppe Grillo, al quale potrebbe dare il proprio voto il 14% degli intervistati. Una percentuale inferiore a quella indicata dagli ultimi sondaggi sul campione nazionale prima dello scontro Casaleggio-Favia (circa il 20%), ma comunque sorprendente se si tiene conto delle tematiche sollevate dal comico genovese.


Il problema - ed è questo l'altro risultato centrale dell'indagine Ipsos - è che sempre più cattolici si sentono delusi dalla politica e tentati dall'astensionismo. Se oggi si votasse solo il 46% sarebbe assolutamente orientato alla partecipazione, il 17% con entusiasmo, il 29% senza troppa passione. Complessivamente il potenziale bacino di astensionisti è del 43% e tra questi il 27% è già orientato a non partecipare al voto. E ancora una volta, sottolinea la ricerca, "sono i cattolici impegnati ad evidenziare una maggiore disponibilità a disertare alle urne".

Un orientamento che non nasce però, come si potrebbe immaginare, dalla mancanza di un "partito cattolico". Solo il 25% attende una sua nascita. Quello che i credenti praticanti chiedono, secondo la sintesi del sondaggio, è un rinnovamento della politica che passi "innanzitutto attraverso la riduzione degli stipendi parlamentari e la trasparenza dei finanziamenti, quindi il ricambio della classe dirigente più volte sottolineato, poi la possibilità di scegliere i propri rappresentanti e il limite ai mandati parlamentari, da ultimo le primarie come metodo di scelta dei candidati a tutti i livelli".

"Senza segnali visibili e credibili di cambiamento qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria", commenta il presidente delle Acli Andrea Olivero. "La propensione all'astensionismo tra i cattolici praticanti - aggiunge - è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri".

Aspirazioni che secondo Olivero spiegano anche il potenziale successo di Grillo. "Il tema della legalità e della buona politica è come non mai priorità dei cittadini, dei cattolici in particolare - sottolinea il presidente delle Acli - Nel nostro mondo sembra esserci spazio e voglia per una sorta di grillismo "bianco", un grillismo cattolico. Un'attesa di discontinuità, cambiamento e trasparenza della politica che non può essere trascurato se si vuole andare incontro alle richieste e alle attese degli elettori".

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